martedì, Ottobre 21, 2025

Un viaggio

Un viaggio: L’uomo che remò per 50.000 km fino in Australia e fu imprigionato all’arrivo

Oskar Speck era un avventuriero tedesco che partì nel 1932 con un kayak pieghevole, inizialmente con l’intenzione di lavorare nelle miniere di rame di Cipro.
Invece, il suo viaggio si trasformò in un’odissea di sette anni che coprì oltre 50.000 chilometri. Remò lungo fiumi come il Danubio e il Vardar, per poi affrontare acque costiere e mari aperti in Grecia, Siria, Iraq e nel Golfo Persico.

Durante il percorso sopportò malaria, furti, tempeste e persino un attacco da parte di isolani in Indonesia. Nonostante gli ostacoli, proseguì attraverso l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico, sopravvivendo spesso con poco più di noci di cocco, sardine e l’ospitalità dei villaggi affascinati dal suo kayak pieghevole.

Nel 1939 Speck raggiunse la Nuova Guinea, entrando infine in acque australiane a Saibai Island proprio mentre scoppiava la Seconda guerra mondiale.
Invece di un’accoglienza da eroe, fu arrestato come straniero nemico e internato nei campi di Tatura e Loveday fino al 1946.
Dopo il rilascio rimase in Australia, dedicandosi all’estrazione di opali a Lightning Ridge e diventando in seguito un commerciante di successo. Pur vivendo una vita tranquilla e senza mai cercare riconoscimenti, la sua impresa di remata in solitaria resta ancora senza eguali.

Nelle sue stesse parole, si dichiarò “soddisfatto” nonostante la mancanza di fama, accettando che la guerra avesse oscurato imprese individuali come la sua.
Speck morì nel 1993 all’età di 86 anni.