Ambiente
Collassato il più grande ghiacciaio: addio al Perito Moreno
Ghiacciao Perito Moreno (greenpeacearg – instagram screenshot) – www.marinecue.it
Il gigante di ghiaccio che resisteva a tutto ora mostra le prime, profonde crepe: il pericolo è sempre più reale.
Nel profondo sud dell’Argentina, dove la natura si mostra ancora selvaggia e quasi incontaminata, si nasconde un mondo fatto di silenzi bianchi, montagne antiche e immensi ghiacci eterni. Qui, tra le vette andine della Patagonia, il tempo sembra davvero essersi fermato. O meglio, sembrava.
Parliamo spesso della bellezza dei paesaggi, della maestosità dei ghiacciai e delle emozioni che certi luoghi riescono a trasmettere. Ma dietro tutta questa meraviglia si agitano forze lente, invisibili, ma inarrestabili. Forze che stanno cambiando la fisionomia di questi luoghi in modo che—fino a poco tempo fa—non avremmo nemmeno immaginato.
Il ghiaccio, quello vero, non mente. Se si muove, se si spacca, se cade… vuol dire qualcosa. E no, non è solo spettacolo. Oggi ogni frammento che si stacca da un ghiacciaio ci racconta una storia, ci lancia un avvertimento che non possiamo più ignorare.
Ecco, sta tutto lì: nella differenza tra ammirare un evento spettacolare e rendersi conto che, forse, qualcosa si sta davvero rompendo. Non solo il ghiaccio, ma un equilibrio che sembrava inattaccabile. Ma… stiamo correndo troppo.
Il ghiacciaio che non doveva cedere
Fino a ieri il Perito Moreno era considerato una specie di miracolo glaciale. Uno di quei pochi ghiacciai ancora “stabili”, che sembravano resistere al tempo e soprattutto al clima impazzito. E invece no. Tra il 2016 e il 2023 ha perso ben 700 metri di massa sulla parte nord. Una ritirata che non si vedeva da quasi mezzo secolo, come afferma BBC News Mundo.
E poi, pochi giorni fa, è successo, come riporta GreenMe: un blocco gigantesco di ghiaccio – alto come un palazzo di venti piani – si è staccato dal corpo principale del ghiacciaio e si è schiantato nel lago sottostante. Una scena potentissima, certo, ma anche… spaventosa. Perché stavolta non è solo una frattura naturale. È il segno di qualcosa che si sta accelerando.
La caduta del ghiacciaio (greenpeacearg – instagram screenshot) – www.marinecue.it
Un crollo che cambia tutto
Il punto è proprio questo: non si tratta più di eventi eccezionali. Questi crolli imponenti stanno diventando sempre più frequenti. E chi se ne intende, quelli che il ghiaccio lo studiano da vicino, parlano di pressioni interne mai osservate prima nella struttura del Perito Moreno.
Quel ghiacciaio che fino a poco fa sembrava “diverso” dagli altri, più forte, più stabile… ora mostra le stesse ferite. Il collasso che abbiamo visto – e che è stato ripreso in video – è molto più che uno spettacolo naturale: è un segnale forte. E, se vogliamo ascoltarlo, forse è il momento giusto.
È vero che il cambiamento climatico c’è sempre stato?
Secondo la NASA, negli ultimi 650mila anni il nostro pianeta ha attraversato sette cicli di scioglimento e rigenerazione glaciale, inclusa l’ultima era glaciale avvenuta circa 11.700 anni fa e considerata l’inizio del “clima moderno”. Questi grandi cambiamenti naturali avvenuti nel corso della storia possono essere spiegati da piccoli cambiamenti nell’orbita della Terra che l’hanno esposta a più o meno energia solare.
Anche processi naturali come le eruzioni vulcaniche influenzano il nostro pianeta. Tuttavia, da sole non spiegano il riscaldamento improvviso che abbiamo registrato nell’ultimo secolo. D’altronde gli esseri umani abitano il pianeta da almeno 200mila anni, ma è intorno al 1760 che le cose hanno iniziato a cambiare drasticamente, con l’avvento dell’era industriale. Da quel momento gli esseri umani hanno contribuito non poco a emettere grandi quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Assurdo che nel 2022 le fonti energetiche più utilizzate siano ancora quelle fossili.
Non tutto è perduto, però. Un’importante pietra miliare nella lotta al cambiamento climatico è stata l’accordo di Parigi del 2015, il primo trattato internazionale sul tema. L’accordo mira a ridurre le emissioni globali di gas serra per limitare l’aumento della temperatura entro i 2 gradi Celsius in questo secolo. I Paesi che hanno firmato il trattato hanno quindi accettato di impegnarsi per ridurre le emissioni di CO2 e lasciare un pianeta migliore alle future generazioni.
Riferimenti: Space.com