sabato, Dicembre 7, 2024

Andiamo in Egeo 3: da Corinto a Lavrio

Andiamo in Egeo – 03 da Corinto A Lavrio

 

Martedì  9 giugno

Ieri il passaggio di Corinto è avvenuto senza traumi ma molto in fretta, perché  abbiamo corso ad oltre 7 nodi (su sollecitazione dei controllori del traffico), con Davide estasiato al suo primo passaggio per il Canale. Arrivavamo da Kiato spinti da un maestrale di oltre 25 nodi, ad oltre 7 di velocità, con solo olimpico, e quindi proseguendo la magica veleggiata iniziata alle Tremiti proprio con il vento da Nord.

Corinto è sempre Corinto, per carità… non certo paragonabile a Panama, ma pensando ai secoli di storia che hanno caratterizzato questo istmo, quando già ai tempi dei romani Ottaviano dopo la battaglia di Azio ha trasferito la flotta sul golfo di Sardonico, evidentemente l’esigenza di darci un taglio era avvertita. Finalmente ai tempi nostri ( si fa per dire)  lo hanno fatto (il taglio)  e le tracce sono ben evidenti: mi chiedo però come mai non abbiano ancora pensato di raddoppiare la larghezza, con tutto il traffico che c’è, perché per andare in egeo venendo da Nord o da Messina si risparmierebbero almeno 150 miglia.

Siamo ad Agistri, un’isoletta davanti ad Agina, a Sud di Atene, raggiungibile dal Pireo con aliscafi veloci. Da quando frequento l’Egeo con la ma barca è una tappa obbligatoria, e dopo Corinto è comodo fermarsi qui prima di incontrare il Meltemi  che già in vista di C° Sunion si fa sentire, abbaiando, per fare paura a chi sta per entrare in questo mare. Ah ah ah, con il Sound of silence però ormai ha fatto amicizia, e ci raccontiamo le barzellette cammin facendo, anche se a volte lui le racconta grosse, e  con le sue freddure mi costringe a mantenere le distanze…..non si sa mai…

Vi dicevo di Agistri, poco conosciuta e poco frequentata, dove è obbligatorio andare al forno del paese a comperare i biscotti, il pane e le loro torte salate, poi al market per prendere la prima anguria di stagione ed il  moscato di Samos.

Si fa il bagno in porto, perché non ci sono scarichi ne del paese ne di barche, una bella passeggiata collega il vecchio centro abitato  con il nuovo, e la sera si prende un aperitivo sulla terrazza che da sul porto: una pace come in mare aperto.

Peccato che si possa gustare solo il tramonto, perché se con l’uzo vuoi prendere qualche nocciolina devi portartela da  bordo; così ieri sera, memore delle scarse performances ma non volendomi privare di un piacere, mi sono messo in tasca un sacchetto di “bagigi” e quando il mio equipaggio ha fatto notare che non avevano portato nulla per accompagnare l’Uzo, ho estratto dalla tasca una manciata di noccioline e li ho fatti sorridere tutti, alla faccia della barista ….

Credo che se non avessi la barca potrebbe essere un’isola su cui prendere  una casa in affitto, magari sul mare, con una vista che spazia fino ad Atene a nord, ed il Peloponneso con Epidauro con il suo famosissimo teatro greco a  poche miglia a Sud,.

Un piccolo molo basso consente un rapido approdo, senza dare ancora, e nessuno rompe con pratiche di polizia o richieste pedaggi.

Alle 14, oggi, appena rientrato da due passi in paese ho esposto i pannelli solari (in tre minuti erano al loro posto sopra il bimini), ed ho controllato la carica delle batterie: era al 84%. Beh, alle 18 erano al 104% e logicamente  non caricavano più. Aspetto per cantare vittoria, ma se questo è il loro comportamento avrò risolto i problemi in rada…….

Stamattina Davide è salito in testa d’albero per fare manutenzione al segnavento, un po’ di CRC sui contatti, due foto di circostanza e siamo pronti per il prossimo tratto; oggi pomeriggio invece si è messo a pescare sul moletto, con la rete, e stasera mi tocca cucinare il mezzo chilo di pesce che ha pescato. Beh, ciò non toglie che a tavola ci sarà anche il mio minestrone a fare la parte da leone, che ha sempre trovato consensi.

 

Mercoledì  10 giugno

Ci siamo fermati un altro giorno in questo bel posticino, Agistri, anche per provvedere ad un pronto intervento sulle pompe dei bagni: gli ospiti dell’andata hanno usato troppa carta, oppure hanno azionato la pompa senza verificare che la presa a mare fosse aperta, e così mi ero ritrovato con il bagno  intasato: pompa manuale e pompa elettrica fuori uso. Mi era già capitato 4 anni fa, sempre prima di arrivare a Lavrio, ed avevo dovuto farmi mandare la pompa di ricambio direttamente dall’Inghilterra, una Lavac (funzionano a depressione). Ogni bagno ha due pompe in serie sullo scarico, una elettrica (sotto) , ed una manuale (sopra), per cui bisogna assicurarsi che ci siano sempre i ricambi, anche se è meglio imparare ad usarle   per non scassare tutto.

Così ero psicologicamente pronto, ed ho dato l’incarico a David di fare il lavoro sotto la mia supervisione: devo riconoscere che è stato bravo, attento e preciso, e devo ringraziare l’amico Franco S. per avermi dato l’opportunità di  ingaggiarlo.

Ormai si è già fatto valere nel campo della vetroresina, con due interventi da maestro sui coperchi di ambedue i bagni, come idraulico con le pompe me le  ha aperte, pulite e richiuse ala perfezione, mi ha fatto anche due saldature con lo stagno su due terminali elettrici, ha anche una buona manualità per interventi sul legno, in coperta sta prendendo fiducia con le manovre , e quindi sono fiducioso. Vorrebbe diventare skipper, e spero che anche con il mio aiuto possa arrivare all’obiettivo: intanto mi segue finchè sarà possibile, lo aiuterò a fare quei corsi necessari ad essere abilitato alla professione, durante l’inverno avrà la possibilità di continuare ad imparare nel campo della meccanica, elettrica ed elettronica, e poi vedremo il da farsi.

Non è facile oggi trovare persone giovani disponibili ad investire per imparare il mestiere, e so per certo che in questo settore (nel diporto) c’è richiesta di skipper  per la conduzione di imbarcazioni sopra i 50 piedi ed anche per motoscafi, quindi credo che chi volesse percorrere questa strada troverebbe buone possibilità di occupazione.

Dopo una nottata con maestrale ed una mattina di sole cocente, oggi pomeriggio il tempo è cambiato e sta arrivando il meltemi, anche se non sembra molto forte. Scarico sempre le previsioni con il programma che mi ha segnalato Sergio M., e mi sembra affidabile: quando potrò assicurarmi internet avrò anche il conforto di Vlamis Weather e Ugrib, per cui non ci direbbero essere sorprese nel pianificare tragitti senza rischi particolari. Da Lavrio a Skiros saremo soli io e David, per cui non voglio sorprese con il “malo tiempo”, e se qualcuno fra gli amici volesse prendere un “last minute” e raggiungermi via Atene potrei attenderlo qualche giorno a Lavrio, altrimenti mi godrò questo bel trasferimento bordesando bordesando lungo l’Eubea.

E per stasera ho preso dal pescatore fresche fresche delle gallinelle ed una bella piovra da fare domani alla galiziana….E vaiiiiii

 

Sabato 13 giugno

Siamo arrivati a Lavrio giovedì pomeriggio, con una smotorata fino alla banchina semideserta dove ho ritrovato l’amico Nikos Licaj, che piano piano sta assumendo il controllo di tutta l’attività extra-charter: hai bisogno del gasolio? di lavare la biancheria? di un meccanico? di un artigiano? di un parcheggio per la moto? devi andare ad Atene subito? Ti accompagna lui…Vuoi lasciare la barca  qualche tempo, o l’inverno a Lavrio? C’è  Nikos: 0030.693.248.6126 , puoi fidarti di lui. Ormai è la settima volta che faccio tappa in questo porto, ed anche qui alcuni appuntamenti sono fissi; mi sembra di assomigliare ad un  marinaio, con la differenza che mentre lui in ogni porto ha una donna, io in ogni porto ho  un ricordo da rivitalizzare. Qui a Lavrio c’è il mercato del pesce, di gran lunga il più fornito che trovo nei miei peregrinaggi,  il baretto (di proprietà della pescheria) che prepara piattini di pesce che divori con gli occhi prima che con la bocca,  la suvlakeria dove trovi i migliori spiedini di maiale o di agnello o di pollo che degusti con il salziki ed un bicchiere di rezina, poi c’è anche qui la panetteria che fa i biscotti con le mandorle ed il pane che dopo 7 giorni puoi ancora tagliare a fette, il negozio di frutta e verdura che ha sempre le primizie, ed infine alcuni negozi di artigiani che farebbero la gola ad un …collezionista di ossa: c’è un ferramenta che ha i ricambi di tutti tipi e per tutti i gusti, è un buco dove il vecchietto che lo gestisce. Sembra uno gnomo delle favole che a mala pena vedi dietro al bancone: gli chiedi una cosa e lui prima sparisce fra le file dei ripiani ed i cassetti, poi riappare con il pezzo richiesto, una chicca, veramente.

Il sole poi non manca mai, perché dovete sapere che il quadrilatero Capo Sunion – Karistos (sud Eubea) – Andros – Kea è famoso non solo per essere la fornace dove si prepara il meltemi, ma anche per il caldo che vi si trova: per fortuna c’è per l’appunto il vento, altrimenti si potrebbero cuocere le uova alla cocque sui sassi…..

E poi c’è un posto non certo appariscente dove si mangia il pesce migliore: non è da Vittorio, il napoletano che qui ha trovato fortuna proponendo i piatti italiani alla greca, ma presso una famiglia di pescatori dietro al mercato, in una stradina in salita,  che mette fuori i tavoli sulla strada (evidentemente di macchine ne passano gran poche) e tu scegli il pesce che vuoi, la mamma ogni giorno prepara alcuni piatti locali, e con un buon bicchiere di vino si passa la serata. Dopo aver servito i clienti pure loro si mettono a tavola sulla strada, mettono un po’ di musica greca, e la serata si sbriciola fra una chiacchiera e l’altra. Sarà che la Grecia è i crisi, ma preferisco questa crisi (non certo di valori) a quella finanziaria di cui purtroppo tutti subiamo le conseguenze.

Oggi è partito Alessandro, sono rimasto solo con il fido David, e per fortuna il meltemi sembra non apparire ancora all’orizzonte, sicchè lunedì o martedì salperò alla volta di Khallki. Devo ancora sostituire l’olimpico con lo yankee, fare il pieno di gasolio e poi si partirà.

Una nota spiacevole che purtroppo devo rimarcare, nonostante alcun i amici mi abbiano detto di non avere avuto problemi con  VODAFONE GR. Come già scritto avevo preso una pre-pagata a Corfu, che mi ha abilitato l’IPAD ma non consentiva allo stesso di fungere da Hot Spot per il PC. Inoltre dall’Ipad non riesco a scaricare ne il sito Ugrib ne Vlamis per il meteo, per cui devo appoggiarmi al mio PC.  Per fortuna finora in giro c’era sempre un WF ed il problema era sospeso. Arrivati a Lavrio, scopro che non c’è più il punto Vodafone in paese ma bisogna andare a Keratea, ed ieri prendiamo la corriera ( non c’è in paese un ufficio del turismo ne un orario esposto cui poter attingere le informazioni) ed andiamo allo shop Vodafone a 15Km di distanza: poco male, una piccola gita pur di risolvere il problema. La ragazza preposta traffica un po’ sull’IPAd, fa qualche telefonata e dopo mezz’ora mi dice soddisfatta di aver risolto il problema: effettivamente David che ha con se il suo IPAD mi vede,  e riesce a collegarsi ad internet. Torno in barca soddisfatto, sperando finalmente di scaricare il meteo, ma purtroppo  scopro subito che il mio PC vede, si, l’IPAD, segnale eccellente, ma al primo tentativo di aprire outlook o vlamis o ugrib mi appare la videata di VODAFONE GR che mi impedisce di proseguire con la navigazione: altro che meltemi.

Non c’è modo di bypassare il problema, e Sandro cercando in Internet dal suo Ipad scopre che VODAFONE GR ha messo dei filtri per impedire la circolazione di informazioni non controllate, per cui ciccia, non si può proprio navigare, non riesco a bypassarare il filtro. Decido quindi che sarei andato di nuovo la mattina seguente a Keratea per risolvere l’inghippo, ed alle 9 eravamo di nuovo tutti sul pulman: Sandro per andare all’Aeroporto ed io alla Vodafone. E qui l’amara sorpresa di scoprire che non sarebbero riusciti a fare nulla, non solo,  ma neppure telefonando allo shop di Markopulos (altro paese) mi hanno aiutato. Me ne sono tornato a bordo, con la coda fra le gambe, con il rammarico di non potermela prendere neppure con qualcuno, se non con me stesso per non essere andato a Corfu con il PC la prima volta per appurare il funzionamento della SIM. Paese che vai Vodafone che trovi.

Finale: la SIM mi consente di usare Ipad e basta, l’Ipad mi fa da Hot Spot solo in Italia, ma non in Grecia, per cui con il PC dovrò andare in cerca di un WF presso un bar…..EVVIVA  VODAFONE GR

 

Domenica 14 giugno

Sicuramente nel vostro armadio avrete vestiti estivi ed invernali, presumibilmente conservati dentro ai loro sacchi, e vi sarà capitato di partire d’estate  per un viaggio verso un paese freddo portandovi  in valigia abbigliamento per basse temperature, prendendolo direttamente dall’armadio, magari senza controllare il contenuto, convinti che nel sacco nero ci sia il vestito invernale.

E sicuramente avrete vestiti dello stesso colore, conservati  in un sacchi di  colore diverso,  che la moglie o la lavanderia avrà pulito e messo via  nel sacco nell’armadio.

Orbene, quando arrivate nel paese freddo ed aprite il sacco pensando di trovare il vestito invernale e trovate invece quello estivo: che fate?

ZIO BRIC !!!! come minimo vi incazzate, ma con chi? Con la moglie alla quale avete delegato di preparare la valigia? Con la lavanderia che ha invertito i sacchi? O con voi stessi che non avete controllato bene? Purtroppo incazzarsi  non cambia la situazione, tanto vale prendere fiato e pensare ai  provvedimenti da prendere.

Orbene, ieri sera  c’era poco vento, e verso le 19 decido di cambiare la vela: Yankee al posto dell’Olimpico; tolgo la tela, la porto a terra per piegarla  bene, apro il sacco con la vela da sostituire, che percepisco un po’ pesante a dire la verità, e comincio ad inferirla sulla canaletta. Dopo un po’ qualcosa non quadra, già dopo alcuni metri sotto la penna vedo che la tela rimane troppo larga, e mi ci vuole poco a capire: non sto montando lo yankee, ma il Genoa leggero nuovo, che ben piegato  occupava poco spazio e che è stato messo via nel sacco dello yankee.

Zio Bric, perbacco, perbaccolina,  ohibeo per non proseguire con le litanie !

E adesso che faccio? come affrontare una stagione, due forse tre senza la vela per il meltemi?  Certo con l’olimpico si può navigare lo stesso, specie se si incontra una stagione non molto impegnativa, mal che vada si avvolge un po’ la vela, ma non è certo cosi che doveva andare.

Penso a come risolvere la situazione: me la faccio portare dal primo che verrà in barca  imbarcandola come bagaglio in stiva? Saranno 30 Kg in più di bagaglio,  basta pagare ( a parte il fastidio di andare all’aeroporto con un pacco così grande e pesante)….oppure l’affido ad uno spedizioniere  e me la faccio mandare in aereo a Skiros o a Milos, dove la faccio sostare fino al mio arrivo, e  così forse risolvo il problema?.

Detto fatto ci rimugino, non perdo la calma, rifletto, intanto ritolgo il genoa, lo porto a terra (ma quanto è ingombrante più dell’olimpico), lo ripiego e lo riporto a bordo, doccia prima di andare a cena, ed arrivano le 21.30….

Stasera ho promesso a David di fargli assaggiare il suvlaki, e piano piano ci avviamo verso il “punto di ristoro”: per strada è pieno di gente, è sabato sera, e tutti i ristorantini sono pieni di persone,  non solo locali ma anche charteristi che prendono la barca a noleggio il  sabato per una settimana, e Lavrio è un punto caldo al riguardo. Ci sanno almeno 100 barche da charter che arrivano il venerdì sera per  ripartire sabato sera, e facendo due conti questo porta un movimento di qualche centinaio di persone in un giorno solo, a tutto beneficio per i consumi dell’economia greca….

A tavola mando qualche messaggio a Franco, a Udine, e gli sottopongo il problema che mi è capitato, e concordiamo che la soluzione è quella di prendere informazioni da uno spedizioniere per i costi, tempi e  fattibilità, di chiedere agli amici in Hannibal   che mi aiutino a trovare il sacco con lo yankee in magazzino, e poi  si deciderà cosa fare.

E così, fra uno spiedino di pollo ed uno di maiale conditi con salziki ed una birra, un messaggio a Paolone che mi ricordava di non mancare  l’appuntamento gastronomico in atto in quel momento, anche la febbre del sabato sera cala, da oltre 41 scende a temperatura ambiente,  e magari anche questa sorpresa troverà una soluzione percorribile.

Rientro in barca, vedo che il meteo mi da tempo buono per alcuni giorni senza meltemi (il che non guasta), preparo il messaggio per Michele Marco e Franco con la richiesta di aiuto, accendo l’SSB,  mi collego con il Pactor e spedisco……alla faccia di internet.

Riusciranno i nostri eroi a far arrivate lo yankee in un’isola della Grecia in tempo utile? Alla prossima puntata sapremo come andrà a finire.