Croazia: si stava meglio quando si stava peggio
Conosco Jasna da qualche anno, e la sua storia mi ha emozionato per il coraggio che ha avuto di andare a vedere cosa c’era…… dietro l’angolo. Ho scritto di lei raccontando la sua vita in un’intervista, ho letto i suoi due libri, raccolgo gli aneddoti che mi manda e mi sono luccicati gli occhi nel vedere le fotografie che ha pubblicato nel suo ultimo libro.
Sarà perchè sono innamorato della Polinesia, delle Tuamotu in particolare, ma spero di tornarci un’altra volta, magari nel 2025, ( bisogna prenotare almeno un paio di anni prima per il numero limitato di barche/catamarani), per inebriarmi con i colori di quel mare e dei suoi coralli, della fauna, delle spiagge, laggiù dove <<….il sole brucia, la luce acceca ed il vento sfinisce, perchè è il mare che amo…>> per rubare una frase di Giovanni Malquori nel suo bel racconto IL SOGNO SOSTENIBILE.
Ho chiesto a Jasna di raccontarmi un aneddoto, e considerato che sulla Croazia ormai ce ne potrebbero essere molti, quello che vi racconto credo sia da annoverare come uno dei tanti…”aneddoti “ antipatici…
Un aneddoto?
Ti racconto un po’ della mia avventura in solitaria questo mese. Anzi, solo l’ultima delle disavventure 🙂
<<….Sono partita con pochi contanti, abituata al Pacifico dove navigavo per mesi senza aprire il portafogli… tanto la cambusa era piena ed io in marina non ci vado, quindi ero convinta che mi sarebbero dovuti bastare…
La crociera procedeva bene, ma ogni tanto capitavo in qualche baietta dove c’erano delle boe. Era ancora aprile, ero convinta che non sarebbero venuti a riscuotere, invece mi sbagliavo, 45€ per una notte alla boa! Ovviamente cercavo di evitare baie con gavitelli ma non sempre ci riuscivo… insomma alla fine mi sono rimasti 20€ in tasca. Penultimo giorno, dopo 13 ore di navigazione sono a Rovigno quando il sole sta gia’ tramontando. All’andata mi sono fermata e nessuno mi ha chiesto niente, quindi sono tentata di prendere una boa… però… se invece vengono a riscuotere? Dubbio… cosa faccio? Decido di dare fondo all’ancora, tanto c’è tantissimo posto. Primo tentativo, ….non tiene, secondo tentativo… l’ancora prende di colpo, ma non è un buon segno! Decido di riprovarci, ma è troppo tardi. L’ancora è incagliata per bene, non c’è verso di salparla. Mi era già successo, ho sempre risolto, ma questa volta sento che la situazione è seria. Ci provo e riprovo per oltre mezz’ora e alla fine devo arrendermi. Devo immergermi, non mi resta altro da fare. Ma fa freddo! Uffa… Non sono entusiasta all’idea, ma comincio a preparare la bombola e il gav. In quello vedo il mio vicino di rada che sta arrivando in gommone per aiutarmi. Un simpatico signore australiano, ci capiamo subito. Lui a prua, io ai comandi motore, ci impegnamo per venti minuti, ma alla fine ce la facciamo! Che sollievo! Mi lego ad un gavitello e per festeggiare Tim mi invita a bordo del loto trawler e passiamo la serata a bere rosè e parlare di avventure salate. Che bello incontrare altri navigatori, è sempre un piacere, abbiamo sempre tanto da raccontarci.
Com’è finita? Nessuno è venuto a riscuotere il pagamento per il gavitello, ma nel dubbio sono salpata all’alba… non si sa mai :)…>>
Ad ottobre riparto per la Polinesia, spero solo non sia cambiata la musica anche da quelle parti… ti farò sapere!
Ciao
Jasna
Che peccato, vi racconto anch’io un simpatico aneddoto vissuto in Jugoslavia, prima della sua dissoluzione nel 1991-92 in sei nuovi stati: Slovenia, Croazia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro…..altri tempi, si stava meglio quando si stava peggio.
<<…. Pensate che anni fa, negli anni ’80, con alcuni compagni di scuola, tutti capitani L.C. usciti dal Nautico di Venezia, siamo stati con Angelo Preden 10 gg in Adriatico, a bordo di Isola Bianca II. C’era fra noi anche un neofita della vela, e quando in navigazione lungo le Incoronate per il troppo vento abbiamo dovuto cambiare vele, e ripiegare il Genoa in copert, il neofita a prua doveva aiutare Angelo che gli disse:<<.. prendi la penna e segui le pieghe…>> Purtroppo questi non sapeva quale e dove fosse la penna, c’era vento e si doveva fare in fretta, e quando Angelo gli urlò di sbrigarsi a prendere la penna, il neofita in piedi, mettendosi le mani sul taschino, fece segno battendosi il petto e allargando le braccia che non aveva la penna in tasca….. Puoi immaginarti le risate…..(punto di penna, punto di scotta, punto di mura, ahahahah)…>>
CON IL FRANGENTE HA PUBBLICATO