Le meduse ci aiuteranno a diventare immortali?
Leggendo qua e la trovo spesso qualche articolo legato al mare, alle barche, incontro navigatori di cui abbiamo perso “contatto”, e mi piace pensare che pur se potrebbero trattare argomenti “marginali” allo spirito di RTM, li parcheggio in un archivio che ho chiamato PILLOLE, ed ogni tanto e ne pubblico qualcuno. Oggi vi racconto di nuove scoperte scientifiche sulla specie di meduse “highlander”. Sembra che ci aiuteranno a diventare immortalic, come ha scritto il giornalista Paolo Ponga . E non è uno scherzo.
Esiste una specie di meduse praticamente “immortale”, che può essere la chiave per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento biologico.
Questo animale potrebbe infatti aiutarci a capire come affrontare i problemi legati all’età e magari a rallentare il fenomeno dell’invecchiamento. La natura è veramente incredibile.
Dove vive questo animale? Immagino stiate già pensando alle acque del Borneo oppure al punto più lontano dell’Oceano Pacifico. Niente di più sbagliato, perché si trova nel Mediterraneo Occidentale e più precisamente nelle acque di casa nostra, tra il Mar Ligure, il Tirreno e l’Adriatico.
La scoperta venne fatta inizialmente alla fine degli anni ‘80 dal biologo marino tedesco Christian Sommer. Durante degli studi sugli idrozoi presenti nel mare di Rapallo, un campione fu trasportato in acquario dal biologo Giorgio Bavestrello e successe qualcosa di assolutamente inaspettato. Le condizioni non ottimali della nuova casa fecero infatti scattare un meccanismo di ringiovanimento. Il giorno successivo i biologi trovarono un polipo al posto della medusa: l’animale era regredito a uno stadio precedente di sviluppo. Era ringiovanito insomma.
La specie, che si chiama Turritopsis dohrnii, fu poi studiata da un team di biologi italiani guidati da Ferdinando Boero e Stefano Piraino, che alla fine degli anni ‘90 descrissero la capacità di ringiovanimento dell’animale. L’unica specie in grado di ringiovanire ripetutamente dopo la riproduzione sessuale, diventando biologicamente immortale.
Una specie di “Benjamin Button”, come narrato dal celebre film con Brad Pitt. In pratica, la piccola medusa, con una campana sferica lunga 2,7 mm e 3,2 mm di diametro, è in grado di invertire il processo di crescita e tornare ad una forma precedente, prima di invertire nuovamente il processo e ricominciare a crescere. Questo significa che, potenzialmente, potrebbe non morire mai di vecchiaia, perché in grado di ritornare allo stadio giovanile quando lo desidera, in risposta a condizioni difficili o dopo essere stata ferita. Il sogno di chiunque sulla faccia della Terra.
Adesso uno studio approfondito condotto da un team di scienziati ha cominciato a capire le cause di questo meccanismo. La medusa ha il doppio del numero dei geni associati alla riparazione del Dna nel suo genoma. Presenta anche delle mutazioni insolite che proteggono i cappucci protettivi dei cromosomi o “telomeri” dal deterioramento, una parte fondamentale del processo di invecchiamento.
È stato quindi effettuato un importante studio comparativo tra le sequenze genomiche di cnidari mortali e immortali, che è stato in grado di svelare i meccanismi molecolari chiave alla base del ringiovanimento e che probabilmente aprirà le porte a nuovi studi. Per il momento l’unica speranza che abbiamo di ringiovanire, ma è una speranza non ancora fondata, è di portarsi a casa una medusa della specie Turritopsis dohrnii e tentare di trasformarla in una crema per la pelle…..ma non chiedetemi come….