Esperienze di affitto
Il raccontino che segue racconta l’esperienza di un amico velista che ha navigato recentemente con un Solaris.
Conosco Sergio da molti anni, conoscevo la sua predilizione per i Solaris, veri gioielli del mare, e purtroppo devo constatare che le conclusioni che leggerete fanno ormai parte di una realtà dei giorni d’oggi.
Conosco anche il cantiere Serigi, anch’io avevo un Solaris del 1992, dove fino al 2000 le barche erano costruite tutte all’interno, prima che subentrasse la tecnica degli assemblaggi, affidando a ditte esterne la costruzione di singole parti della barca.
Sono scomparsi gli skippers che amano navigare, oggi si privilegia la prudenza, anche se con questa parola si nasconde o l’inesperienza o la non conoscenza delle barche.
Forse anche per questo preferisco incontrare skippers e velisti che della navigazione fanno tutt’ora il loro orgoglio, e una testimonianza da imitare.
Premetto che vado su mie barche cabinate a vela dal 1978. Per primo un 10 metri di S&S costruito da Carlini e di nome Al’Nair IV.
Poi dal 1980 ho avuto tre Solaris – tutti chiamati Strega di Endor – il primo un ’37, poi un ’47 e dal 1989 un ’53. Quest’ultimo è stato progettato da Peterson per le linee d’acqua e dal cantiere e da me per la coperta e tutte le soluzioni interne.
Per un anno, io che stavo a Firenze, ogni domenica andavo ad Aquileia per controllare l’andamento della costruzione.
Da allora ogni anno ho fatto importanti lavori di manutenzione e di miglioramento, non sapendomene mai liberare per le ottime caratteristiche nautiche della barca.
Barca che è nata – ed è stata utilizzata – per navigare e non per fare il bagnetto fuori dal porto, affrontando venti che non ci hanno mai spaventato: i 20 nodi erano i suoi preferiti ma ne ho presi anche 54 senza grandissime sofferenze (sotto Icaria, per mio errore, perché venendo da Mikonos con molto mare mi è stato naturale farmi sotto l’isola dimenticandomi il terribile vento catabatico che li si forma).
Nel Maggio del 2024 ho dovuto mettere un bypass Carotido/Succlavio per tappare un aneurisma, operazione rappresentatomi come non particolarmente difficile e con una prevista degenza di cinque giorni in ospedale: ci sono invece stato due mesi perché il chirurgo ha sbagliato ed ha disturbato il nervo frenico che mi ha bloccato il polmone sinistro, costringendomi a fare ricorso – spesso – ad ossigeno integrativo.
Inoltre, due mesi di ospedale mi hanno fatto perdere completamente i muscoli delle gambe e alla mia età (78) non si recuperano.
Ho dovuto quindi con la morte nel cuore vendere a febbraio la Strega ad un armatore che spero la faccia navigare (tra l’altro avevo fatto grandi lavori, sartie nuove, elettronica nuova ecc.)
Ho allora provato ad affittare per 15 giorni una barca a vela con skipper ed hostess in modo da non fare sforzi fisici, in Costa Smeralda dove il vento non manca ed ho scelto un Solaris ’57 del 2023.
Grandi delusioni.
La Barca:
Molto bella esteticamente ma neanche parente di quelle vecchie, se si vuole navigare.
Non so se è una particolarità di questa oppure di tutte, ma l’estetica comanda come se non fosse stata pensata e industrializzata da chi naviga. I
n ordine sparso: barca molto larga in quadrato ma senza sufficienti tientibene, spostarsi con barca sbandata, è molto pericoloso; gli scalini per scendere in quadrato sono diritti, non hanno le solite due ali inclinate che servono a posare il piede se si scende con barca sbandata.
Non ho visto viti, i cielini all’interno sono fissati con strech ed infatti un paio si sono già staccati; a prua nessun winch di tonneggio, sulle trappe il ’57 è tutto sulla schiena del malcapitato che le tira- magari con vento contrario – ma il ponte è tutto bello lisci.
La zattera di salvataggio è sotto il ponte di calpestio del largo pozzetto, a prua del tavolo fisso: in caso di necessità occorre un vero ercole per estrarla (non è previsto neanche un bigo mobile), farle superare il tavolo e vararla, sempre che ci sia tempo per fare tutto questo.
Con onda formata di prua batte in modo inquietante, con rumori che lasciano perplessi.
Quattro Winch sono al servizio di due batterie di stopper che regolano le vele – nere come di moda – con fiocchetto autovirante che lo skipper doveva aggiustare a mano dentro il pulpito di prua e una randa steccata rollabile dentro il boma.
Entrambi molto grassi, modesto angolo di prua, una delle pochissime volte che siamo andati a vela, un modesto 40 piedi con belle vele ci ha dato le paste con un angolo di bolina che neanche ci sognavamo, ma per lo skipper “sarà a motore…”.
Non ha sedute dietro le due ruote, è previsto si timoni in piedi (anche per ore…) e per chi si stanca o vuole vedere le balumine e i filetti, ci sono solo degli strapuntini laterali ma i pulpiti di poppa sono cortissimi e chi timona e vuole appoggiarsi, si appoggia alle draglie che tutti sanno non essere particolarmente morbide.
Insomma una barca con una splendida estetica.
La Hostess, perfetta, sempre gentilissima e disponibile, ottima cuoca e compagnia davvero gradevole.
Lo Skipper aveva come suo pensiero primario – e forse è giusto così – di preservare la barca da qualunque guaio, perciò tanto motore e pochissima vela. Ha strappato quasi subito la randa avvolgendola, per cui per alcuni giorni siamo stati obbligati ad andare a motore mentre una valida squadra di tecnici provvedeva al rattoppo.
Le sue previsioni del tempo vedevano sempre vento forte, sopra i 20 dodi, verso 30/35, meglio stare in porto.
Le baie erano in genere piene di posidonia quindi l’ancora non tiene, meglio dormire in porto.
Tutte le manovre venivano fatte da lui che talvolta chiedeva l’aiuto della Hostess.
Abbiamo, su 13 notti, passato 8 notti in porto.
Io non sono intervenuto per spingere a navigare, anche se abituato a considerare i 20 nodi il vento da non perdere ed i 30 quello in cui ci si cominciava a divertire davvero.
Penso che questo sia un comportamento abituale per chi affitta la barca – tanto più se è un dipendente dell’armatore – anche se mi hanno raccontato di skipper che andavano a vela il più possibile.
Se dovessi ripetere l’esperienza il prossimo anno, sceglierò una barca vecchiotta e mi informerò attentamente delle caratteristiche dello skipper.