martedì, Maggio 7, 2024

Corso di Meteorologia Online completo per velisti – 7

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Si conclude con queta puntata l’ultima lezione del corso di meteorologia di Marco Nannini.
Spero che vi sia piaciuto, soprattutto che sia uno spunto ad approfondire gli argomenti trattati e non partire mai per un’uscita in barca senza aver dato uno sguardo alle previsioni…

Abbiamo già fatto molta strada nel nostro corso di meteorologia a capitoli. Partiti dai principi base siamo arrivati a parlare dei metodi previsionali globali e locali. Il tutto passando prima in rassegna alte e basse pressioni, effetto Coriolis e ciclogenesi. Particolare attenzione è stata riservata all’analisi dei fronti caldo e freddo. Abbiamo analizzato i molteplici modi in cui le previsioni possono essere rappresentate. In questo capitolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e capire quale metodo darsi nel consultare le previsioni.

Meteorologia: che metodo darsi nel consultare le previsioni

Il problema principale dei nostri tempi non è certo la carenza di informazioni, anzi, il problema è l’eccesso. Sapersi destreggiare fra migliaia di fonti di informazioni è la nuova forma di intelligenza del nostro millennio. Una volta pensavamo la gente fosse stupida per carenza di informazioni. Ahimè abbiamo scoperto che non è così, le informazioni da sole non bastano, occorre saperle interpretare. Sopratutto occorre saper scegliere quali consultare, quando e con che metodo. In meteorologia questo è un aspetto fondamentale.

In questo articolo cerchiamo dunque di definire un metodo da seguire nella consultazioni delle previsioni in meteorologia. Questo è applicabile sia al crocerista che al regatante anche se è ovvio che il regatante richiede un livello di dettaglio superiore. Ciò non toglie che anche il crocerista non può permettersi di uscire senza una analisi sufficientemente approfondita.

Questo specie perché come comandante di un’imbarcazione si hanno delle responsabilità. Se le condizioni peggiorano e veniamo colti impreparati per nostra mancanza abbiamo delle responsabilità. La meteorologia ci assiste ma dobbiamo conoscerla approfonditamente.


Superare l’eccesso di informazioni

Con mille siti da consultare la prima domanda da porsi è cosa guardare nel vasto panorama della meteorologia. Non possiamo immaginare di consultare dieci siti diversi, confrontare tre modelli previsionali e così via. Dobbiamo però formarci un’idea chiara di quello che ci aspetta quando usciremo in mare.

Il punto di partenza ideale dovrebbe sempre essere quello di una carta sinottica. La carta sinottica è l’unica che ci dà una visione d’insieme della situazione meteorologica complessiva. Su questa troviamo non solo alte e basse pressioni, ma il tracciamento dei fronti ci fornisce molte informazioni aggiuntive. La distanza delle isobare ci fornisce informazioni sull’intensità dell’aria che tirerà, la loro traccia sulla direzione.


Molti sono abituati a consultare esclusivamente i campi di vento, in particolare quelli del LAMMA di cui abbiamo già parlato. Per molti motivi il sito del Consorzio LAMMA è superato da altri migliori. Non solo soluzioni come WindFinder ma lo stesso sito MeteoAM dell’Aeronautica Militare è molto migliorato. Consultare solo queste carte richiede un occhio molto esperto. Dobbiamo essere infatti in grado di dedurre mentalmente la carta sinottica.


Cosa guardare
Data la precedente premessa, ovviamente vi consiglio di partire dall’ultima analisi sinottica disponibile. In questo caso non si tratta di una proiezione o previsione bensì della descrizione dello stato attuale delle cose.

Dopo aver guardato la carta sinottica potete dare uno sguardo a pressione e direzione dell’aria che tirerà. Questo per esempio sul vostro software di navigazione mappa con le frecce relative alle masse d’aria in movimento. Questo perché partendo dalla carta sinottica potrete immediatamente visualizzarne la traduzione in termini di direzione ed intensità dell’aria. Invece di fare un processo mentale inverso di ricostruzione della sinottica, prima guardate la sinottica poi i campi di vento.

Mare e precipitazioni piovose
Dopo aver guardato la sinottica ed il relativo campo di vento, potreste guardare mare e precipitazioni. Infatti una mappa del moto ondoso vi permette sia di valutare se vi sia un moto ondoso residuo o mare vecchio. Allo stesso tempo vi permette di valutare le condizioni e la risultante sui campi di vento. La formazione del mare dipende dall’intensità del’aria ma anche dal fetch. Ovvero lo spazio che il mare ha per formarsi, le miglia libere dalla costa.

Quando ci sono dei fronti in passaggio, uno sguardo alle precipitazioni piovose non guasta. Infatti andare in barca con la pioggia è molto sgradevole e merita sempre controllare per sapere cosa ci aspetta. Questo anche per avvertire il nostro equipaggio ed assicurarci che ognuno abbia l’abbigliamento adeguato a condizioni e stagione.

Dopo aver studiato la situazione sinottica, dovreste passare a studiarne l’evoluzione sulle sinottiche previsionali. Queste sono prodotte dalle elaborazioni del modello ma sono ancora tutte “interpretate” occhio umano. L’istituto che le emette infatti convalida le carte sinottiche previsionali. Su quelle prodotte dal NOAA a volte si trovano commenti e frecce tracciate a mano. Queste indicano spesso l’atteso spostamento in 24 ore di centro depressionario.

Sguardo d’insieme e di dettaglio
Quando guardiamo la carta sinottica abbiamo una visione d’insieme di tutta l’europa. Quando confrontiamo quell’analisi con i campi di vento non dobbiamo commettere l’errore di guardare subito al dettaglio. Ovvero anche per queste carte partiamo da una visione d’insieme e progressivamente entriamo nel dettaglio dell’area che ci interessa. Questo perché se potremmo non renderci conto di colpi d’aria in arrivo.


Meteorologia: studiare l’evoluzione, dalla sinottica alle previsioni

Solo dopo esserci fatti un quadro chiaro della situazione attuale, in tutte le sue declinazioni, possiamo passare a guardare le previsioni. Per farlo la prima analisi deve essere fatta guardando la sequenza delle carte sinottiche. Partendo dalla sinottica di analisi guarderemo le sinottiche previsionali. Scorrendole come fotogrammi di un breve filmato potremo apprezzare lo spostamento dei sistemi meteorologici. I nostri occhi ovviamente saranno principalmente concentrati sulle zone cicloniche e relativi fronti.
Come già fatto per l’analisi sinottica anche con le previsioni possiamo passare allo studio dei venti attesi. Avendo osservato fronti e centri depressionari i campi di vento avranno molto più senso.


Carte sinottiche
Ora che ci siamo dati un minimo di metodo iniziale passiamo alla pratica. Da dove prendere carte sinottiche e campi e le altre carte per questa analisi? Per le carte sinottiche europee le fonti sono fondamentalmente quattro, che ordino per mia personale preferenza:

Nel precedente capitolo abbiamo parlato dettagliatamente di queste sinottiche dunque non riprendo l’argomento.

Campi di vento
Per questi potete usare queste fonti, anche qui ordinate per personalissima preferenza

​Esistono inoltre moltissime app per cellulare, provatene alcune come quella di Windfinder o altre. La maggior parte in fin dei conti presenta i dati a 9km del GFS, per i dati dell’ECMWF solo alcune permettono di selezionarlo. Alcune permettono di selezionare e saltare da un modello all’altro, è un mondo da scoprire che non tratteremo qui.

Osservazioni
Con Windfinder o Xcweather potreste anche dare uno sguardo a previsioni rispetto a osservazioni. Questo perché se le previsioni a 3 ore sono totalmente diverse dalle osservazioni istantanee possiamo chiederci perché. Se per esempio è atteso un fronte con un salto d’aria da Ponente a Maestrale le osservazioni ci diranno se è già passato.

Quando guardare
Possiamo dare un primissimo sguardo 5 giorni prima della navigazione attesa. Questo ci serve sopratutto per capire se ci siano grandi sistemi meteorologici in movimento. Per esempio una brutta depressione atlantica che sta avanzando verso l’Europa. E’ inutile scendere nel dettaglio con così largo anticipo, dunque limitatevi a guardare la situazione sinottica e le previsioni sinottiche.

Giornalmente potete monitorare l’evoluzione con sempre maggiore dettaglio da 3 giorni, 2 giorni e il giorno prima. Osservare le previsioni nel corso di più giorni ci permette anche di valutare quanto sia stabile una previsione. Se questa cambia giornalmente dobbiamo stare in guardia, se invece grossomodo rimane stabile possiamo fidarci maggiormente della previsione.

La mattina della navigazione aspettare che i modelli abbiano concluso la propria elaborazione e fate una analisi di dettaglio. In Italia, in estate, dovrete aspettare circa le 7 del mattino per poter osservare l’elaborazione di mezzanotte. La sera prima le previsioni fanno riferimento all’elaborazione delle 18:00 che non è per molti modelli una elaborazione completa.

Dopo aver fatto l’analisi date uno sguardo veloce per vedere se le osservazioni in tempo reale corrispondono a ciò che il modello si aspetta. Infatti a mezzanotte il modello elabora dati per le 3 e le 6 del mattino. Rispettivamente le 5 e le 8 del mattino. Dunque valutate se previsioni ed osservazioni per le 8 trovano corrispondenza.


Capire la stabilità di una previsione
La nostra analisi nel corso dei giorni ci ha permesso di farci un’idea di massimo sulla stabilità della previsione. Anche osservando i campi di vento possiamo chiederci quanto le informazioni siano attendibili. Quando osserviamo frecce in contrapposizione, venti assenti o molto leggeri è probabile che l’esatta informazione meteo sia poco attendibile.

Solo osservando l’evoluzione nel tempo infatti possiamo davvero farci un’idea di cosa stia per capitare. Questa sequenza ci mostra nella prima immagine venti confusi e leggeri ma un timido inizio di Maestrale nel Golfo del Leone. L’occhio esperto riconoscerà in questo un colpo di Maestrale di origine Atlantica. Questo porta quasi inesorabilmente alla formazione di una bassa pressione secondaria nel Golfo di Genova, detta appunto bassa Ligure. Questo fenomeno di ciclogenesi è frequentissimo ed è associato ad ogni bassa pressione atlantica che invade l’Europa.

Condizioni instabili
Quando le carte vi propongono venti che diametralmente opposti nel raggio di poco più di cento miglia, chiaramente la situazione è instabile. Come potersi fidare di una freccia rispetto ad un’altra quando a distanza di poche miglia c’è tanta variabilità. In questa foto il centro di una bassa ligure è chiaramente identificabile. Ma basta un leggero anticipo o ritardo della previsione che la situazione può cambiare drasticamente.

Quando poi i venti sono leggeri o praticamente assenti, non fatevi affidamento. Saranno i fenomeni locali come i regimi di brezze a prevalere. Il modello infatti ha la tendenza a riempire i vuoti ed indicare comunque una direzione dell’aria. Anche per differenze di pressione minime, ma è intuibile che la loro validità è molto limitata.

Meteorologia: un approfondimento sui campi di vento
A questo punto, siccome tanti vi fanno affidamento spesso senza consultare le carte sinottiche, alcune precisazioni. Come detto sopra innanzitutto occhio al fatto che il modello tende a riempire i buchi con frecce abbastanza casuali per minime differenze di pressione. Un noto meteorologo francese diceva sempre di ignorare ogni freccia sotto gli 8 nodi e di contestualizzarla nell’immagine complessiva.

L’altro importante aspetto relativo ai campi di vento è che essi non rappresentano i fronti e i salti d’aria. Facendoli andare avanti come una animazione essi non ci indicano un salto repentino dell’aria al passaggio di un fronte freddo. Bensì interpolano nello spazio e nel tempo mostrandoci una graduale rotazione quando invece troveremo un salto improvviso.
I campi di vento infatti non rappresentano né fronti né nuvolosità. Sta a voi imparare ad immaginarli disegnati sovrapposti alle frecce.


Le limitazioni dei campi di vento
Le principali limitazioni di queste rappresentazioni del meteo possono essere riassunte in questi punti:

  1. Venti leggeri (sotto 8kt) pura fantasia
  2. Interpolazione spazio/tempo
  3. Non sono rappresentati i fronti
  4. Non considerano i salti d’aria ai fronti
  5. Sottostimati i venti forti? (sopra 20kt)
  6. Non rappresenta forchetta aria media/raffica
  7. Non considera i fenomeni locali (brezze)
  8. Previsione a 10m di elevazione

Stabilità delle masse d’aria
I campi di vento presentano sempre e solo i venti medi orari. I velisti al bar parlano sempre e solo della raffica massima osservata durante il giorno. E’ intuibile dunque perché abbia messo un punto interrogativo al punto rispetto alla sottostima dei venti forti. Non è il modello a sottostimare i venti ma la nostra percezione a non comprendere il concetto di media orario. Se incontriamo una raffica di 35 nodi diremo a tutti che c’erano 35 nodi anche se la previsione ne indicava solamente 20.

Non possiamo parlare di una raffica come fosse una media orario.

A questo proposito bisogna ricordare che le masse d’aria hanno una loro stabilità a seconda della temperatura. Più è calda più tende a portare venti stabili, per contro l’avanzata di un fronte freddo porta fenomeni violenti.

  • Massa d’aria stabile: intensità media +/- 30%
  • Massa d’aria instabile: intensità media +/- 50%
  • Passaggio fronte freddo: intensità media +100%

Come vedete al passaggio di un fronte freddo possiamo aspettarci raffiche fino al doppio del vento medio orario atteso!


Elevazione
Le previsioni meteo sono per venti a 10m di altitudine. Osservando la vela del wind surfista qui sotto potete notare come nel solo spazio di pochi metri del suo albero l’intensità del vento vari parecchio.

Questo perché la superficie del mare crea attrito. Il vento in quota è più intenso che in prossimità della superficie del mare. Per questo per esempio se navighiamo su un 40 piedi con un albero di circa 20 metri dobbiamo tenerne conto. Perché se il vento a 10m è previsto per 20 nodi, a 20m potrebbe essere anche 20% in più.  Il nostro anemometro si trova in testa d’albero, non in pozzetto!


Prevedere le sorprese
Facciamo due rapidi calcoli per capire cosa può succedere partendo da una freccia che indica 20 nodi di media oraria di vento.

  • Previsione campo di vento: 20kt
  • Elevazione albero 20m: +20% → 24kt
  • Prima del fronte freddo: +/- 30% → 18kt – 31kt
  • Dopo il fronte freddo: +/-50% → 12kt – 36kt


Al passaggio del fronte freddo

  • Possibili raffiche fino +100% in più!
  • Rovesci/Temporali e magari raffica isolata a 48kt?

E’ chiaro che il velista inesperto tornerà al bar con la coda fra le gambe. Quella raffica verrà raccontata dicendo di aver preso 50 nodi di vento. Che le previsioni ne davano solo 20 e che erano inaffidabili. C’è da chiedersi se quel velista avesse fatto i compiti a casa. Si era reso conto che stava per passare un fronte freddo?!

Usare alla meglio i campi di vento

  • Dedurre la posizione dei fronti
  • Dedurre i salti d’aria e pressione
  • Dedurre masse d’aria instabili e raffiche

→ Ovvero conoscere la situazione sinottica

  • Diffidare delle letture dei venti deboli
  • Compensare la sottostima dei venti forti?

→ Ovvero conoscerne le limitazioni

Conclusioni
Sfruttare i venti a proprio vantaggio è la chiave per vincere le regate o navigare in sicurezza.
In crociera

  • evitare i colpi di vento
  • evitare la bonaccia
  • evitare la bolina
  • evitare il mare formato
  • evitare le precipitazioni
  • definire le strategie di ripiego

In regata

  • determinare intensità e direzione vento
  • determinare per ogni tratta l’andatura prevista
  • determinare vele che e’ probabile useremo
  • stabilire una tattica per ogni tratta
  • confrontare previsione con osservazioni
  • stabilire la rotta ottimale teorica
  • stabilire cosa fare in caso di scostamento

RINGRAZIAMO Marco Nannini

REF: https://globalsolochallenge.com/it/corso-di-meteorologia-online/7/#Capitolo_7_Il_metodo_per_consultare_le_previsioni