venerdì, Marzo 29, 2024

Irene Moretti – Novembre

il personaggio del mese di novembre: IRENE MORETTI

Qualche mese fa ho letto, quasi d’un fiato, il libro scritto  da Irene Moretti  “DALLE STALLE ALLE STELLE”, titolo che riporta le parole che Luigi Nava aveva pensato per raccontare se stesso, quattro parole che sintetizzano la sua storia: storia da un inizio umile e sfavorevole, distante dallo sfavillio dell’emergente Milano degli anni ’70, attraverso tanto sacrificio , volontà e coraggio che gli hanno consentito di realizzare tutto quello che si era prefissato fino a  raggiungere….le stelle”.

  

Non ho conosciuto Gigi, pur avendone molto sentito parlare da Antonio, ascoltavo le loro chiacchierate in onde corte quando ero a bordo del Lycia durante la navigazione in Polinesia e lui con Adriatica era partito dall’Australia…. avevo sentito parlare anche di Irene, la sua compagna, e mai mi sarei aspettato di incontrarla: così quando a Genova durante il salone nautico LEI è arrivata allo stand del Frangente, ho avuto modo di conoscerla, e in quei pochi giorni ho realizzato un pensiero: perchè non parlare delle donne dei naviganti?

Ho “lavorato” su questo pensiero, pensando di allargare  lo spazio della rubrica ospitando oltre agli skippers altre figure significative di chi è andato o va per mare;  ne ho parlato con Antonio, e con Irene prende il via un “allargamento” dell’orizzonte………

Questa che vi riporto non è un’intervista, o almeno se lo fosse sarebbe molto anomala, preferisco proporvela come uno scambio epistolare con la compagna di un grande skipper, un grande navigatore, e come riporterò più avanti sono convinto che dietro ad un grande uomo si nasconda una grande donna.

Ma chi è Irene Moretti?

<….una milanese doc, con una formazione umanistica e linguistica, negli anni ’70 le sue attività principali sono l’insegnamento di educazione fisica e la collaborazione con un’agenzia foto giornalistica, appassionata di subacquea diventa presto istruttrice federale.

Dal suo incontro con  Luigi Nava nasce un lungo rapporto sentimentale e professionale che la introducono nel mondo della nautica.  Assieme fondano una scuola di vela a Chioggia, per anni fanno charter con i loro allievi in tutto il Mediterraneo fino al grande salto che li porterà a fare più volte il giro del mondo al comando di prestigiosi superyacht….>.

Ho dovuto insistere perchè Lei mi raccontasse qualcosa di Lei, mi diceva sempre che lei è quella del libro, Lei è nel libro che ha scritto, se voglio palare di Lei è già tutto nel suo libro, al punto che ho  pensato che Lei si viva,  Lei sia la metà nascosta di Gigi, e  dopo aver riletto molti passi del suo libro comincio a pensare che forse ha ragione LEI…… e queste parole lo fanno capire….

<<…..ripenso alle parole non dette, alle parole sbagliate, ai litigi, al tempo perso, alle frasi cattive dette con rabbia. E allora, a distanza di anni, continuo ad avere un desiderio irrealizzabile: vorrei….. vedermelo comparire davanti, anche per un solo giorno. Cosa farei? prima di tutto gli darei un sacco di baci, perchè i baci nella vita di una non sono mai abbastanza, e poi gli direi di dimenticare tutte le cose brutte, perchè non contano, e di tornarsene pure via, portando con se solo il ricordo di un amore bello e intramontabile.

 

Verona, 20 ottobre 2021

Ciao Irene, Genova è già un ricordo, ma con piacere ho davanti agli occhi il tuo sorriso e la carica contagiosa che comunichi a chi ti è vicino… buona la focaccia che portavi ogni giorno!!!!!!!

Ti scrivo perchè mi piacerebbe raccontare qualcosa di te agli amici di RTM,  e senza inventarmi nuove proposte ti allego un pro-forma che ho già sottoposto ad Antonio (e che ha approvato) per invitarti a scrivere un articolo-un’intervista  pensata  da una donna che di mare, di uomini di mare, e anche di donne di mare, ha voce in capitolo….

Mi aiuti?

Mi sembra che tu abbia un recapito dalle parti di Lavagna…io  devo andare a vedere un gommone della  Zodiac, e se sei in zona prendiamo un caffè assieme?

Ciao, e  comunque quando vieni a Verona spero di vederti.

mario

 

  • chi è Irene?
  • da giovane immaginava che la sua vita sarebbe stata così? in fondo era una terricola…
  • le sue ambizioni da giovane quali erano? cosa avrebbe  voluto fare da grande?
  • era una “discola” o una calma ragazza impegnata a studiare ?  carattere forte o …….?
  • la scelta di andar per mare era  suo sogno oppure è stata la fulminazione sulla strada di Damasco?
  • mi sembra che la passione per la subacquea fosse un hobby, mai un mestiere, o mi sbaglio?
  • prima di conoscere Gigi qual’era il suo rapporto con il mare? e con le barche?
  • e dopo?
  • e cosa ha pensato  quando ha ……girato l’angolo ….. per vedere cosa c’era dietro ogni onda, dietro ogni capo?
  • e quando navigava come si viveva? non aveva ambizioni da DONNA ? o MAMMA?
  • certo che vivere in barca, in spazi ristretti,  una cabina, sempre, ogni settimana un equipaggio diverso, all’inizio è tutto nuovo, ma poi?
  • si è  mai sentita SKIPPER? anche se mi sembra che il connubio GIGI/IRENE facesse pensare ad una unica figura…….divisione di ruoli?
  • adesso Irene è Irene, c’è IRENE e volente o nolente c’è LEI  : come vive il passato, quanto ci pensa? cosa le è rimasto del mare, della navigazione, della vita vissuta con tanto senso “unico”!
  • ed il presente? come si vive? l’ho vista a Genova molto attenta agli altri, sensibilità squisitamente femminile, arrivava ogni mattina con la focaccia per tutti….. attenta al movimento nello stand del Frangente…
  • è stata una vita in mare, in gran parte  vissuta in barca, mai un rimpianto? la rifarebbe?
  • verso gli ultimi anni molta navigazione è stata fatta in due, anche con prestigiosi superyacht, non è stata dura?
  • Nostalgia? tornerebbe a navigare?
  • di che segno zodiacale è? conosce l’astrologia? crede negli influssi astrali? la storia  di Irene è frutto del fato o  di un progetto di vita?

E adesso che programmi ci sono per il futuro di Irene? Non dirmi che Irene non ha progetti…..non ci credo….

Mi aiuti?

 

Ciao Mario, grazie della tua mail.

Ti telefonerò a breve per parlare di quanto mi chiedi.

In questi giorni sono un po’ incasinata, ma appena posso ti chiamo.

Grazie.

Irene

Ciao Irene, come avrai capito mi è rimasta impressa la tua figura a Genova, per questo ti ho chiesto se hai voglia ( ho capito che forse non è un piacere) di raccontarmi qualcosa di te, perchè avevo capito che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna….da scoprire….

Non voglio provocare sulla scala dei valori, ma ti posso assicurare che di donne “marinare” non ce ne sono molte, e so che invece loro meriterebbero un capitolo a parte….

Per questo ho parlato con te, e spero che tu non sia la prima…..

Il libro che hai scritto parla solo di LUI, e anche se si capisce che non era solo, tu non ci sei mai.

Credo che agli amici lettori, ai velisti, ai navigatori, farebbe piacere conoscere Irene, e spero che tu riesca  scrivendo   a trasferire la dolcezza che traspare dal tuo atteggiamento , anche come omaggio alle compagne dei navigatori, vivano esse a bordo o li attendano a terra.

Un aneddoto su tutti:

ero allievo ufficiale a bordo dell’ANNA C, estate 1969, crociere settimanali: Genova, Aiaccio, Cannes, Barcellona, Palma de Maiorca, Tunisi, Palermo, Napoli, Genova ,da sabato a sabato: Sabato mattina presto  si arrivava a Genova, passando sottocosta  a Portofino, e  vedevo sempre che  il comandante in seconda ( non più giovanissimo, Giannelli) passando davanti a Camogli  prendeva il binocolo e fissava a lungo un punto a terra, e  quando rientrava in plancia aveva sempre gli occhi lucidi.

Io ero al primo imbarco,  a bordo il rispetto delle gerarchie era assoluto, non volevo chiedergli “perchè?” non capivo il perchè, finchè presi coraggio e lo chiesi al mio primo ufficiale, il quale mi disse che il comandante si era sposato da poco, e la moglie abitava in una delle case che si affacciano sul mare a Camogli, e   sapendo che il marito sarebbe passato  lo salutava esponendo un lenzuolo alla finestra.

Da quel giorno la figura della “donna” di chi naviga ha preso un rispetto che prima non conoscevo, ma è difficile trovare traccia di queste figure, quasi nessuno ne parla: forse in qualche racconto di Pirandello….

…..e spero che altre “donne” di skippers e navigatori mi aiuteranno a dare loro voce, vero Paola ( di Eugenio?) Renata ( di Angelo) ? Luisa(di Antonio) ? Luisa ( di Alex) ? Chicca (di Andrea?), ed alter che spero si uniscano…?

Va bene Mario, farò i compiti a casa….

Rimango però dell’idea che quasi tutte le risposte alle domande che mi fai sono già contenute nel libro. Le ripeterò diligentemente. Dammi un paio di giorni. Il pericolo è che, essendo io grafomane, ti mandi una spatafiata lunghissima……..

A presto.

Irene

 

il 29 ottobre ero a Camogli, e ricevo questa “epistola”….scarna, sintetica, quasi lapidaria, sembra che mi dica: hai voluto la bicicletta? toh, ma vieni a prendertela…….. in mezzo al mare, nel vento,  dove sono io………

 

Ciao Mario, ti allego quanto partorito in questi giorni.

Non mi sembra un raccontino ortodosso, probabilmente volevi qualcosa di più tradizionale e meglio strutturato, ma mi è venuta fuori questa roba….

Se non ti piace puoi davvero tirare fuori dal libro tutte le risposte all’elenco di domande che mi hai fatto.

Non è vero che non ci sono nel libro, ci sono eccome!!!!

Mi sono da poco cimentata nell’audace impresa di scrivere un libro sulla mia lunga vita in mare. In passato, da giornalista, avevo scritto decine, forse centinaia di articoli  corredati da foto, sempre a carattere velistico/nautico.

D’altronde, 40 anni veleggiando attorno al mondo, da qualche parte dovevano ben finire, no?

Nel libro si mischiano e si fondono tre elementi fondamentali: la vita, l’amore e il mare.

Avevo già trent’anni quando questa avventura è cominciata.

A dire il vero il mare lo amavo già da sempre. Soprattutto sotto! Vacanze al mare e ottima nuotatrice fino a quando per avere una scusa valida per uscire la sera mi sono iscritta a un corso di subacquea.

Contrariamente alla realtà attuale, a quei tempi i corsi duravano nove mesi ed era duro farcela.

Io non solo ce l’ho fatta diventando precocemente un’istruttrice federale, ma la subacquea è diventata la passione della mia vita.

Beh, un momento, sempre dopo “Lui” , che mi ha stregata e portata via da una comoda e agiata vita milanese, mettendomi sulla cattiva strada dove, per cattiva strada intendo dire sulle onde di tutti gli oceani del mondo.

Che storia: io preferivo restare sott’acqua, perché lì non si soffre il mal di mare (brutta bestia) e invece mi sono trovata a fare tre volte il giro del mondo e un numero di miglia inimmaginabile su barche a vela di tutti i tipi e tutte le misure!!

Lavoro faticoso? Molto.

Lavoro soddisfacente? Molto.

Ricco di esperienze umane? Moltissimo.

Remunerativo? Ora sì, ora no.

Scelta che ho rimpianto? Mai.

Adesso ho smesso, la barca è stata appesa al chiodo. I rimpianti, in caso, arrivano adesso.

Dei tre elementi di cui parlavo all’inizio sono rimasti solo la mia vita e il mare.

Il terzo, l’amore, il più importante, se l’è portato via il destino.

E allora io cosa faccio? Vivo per forza, di incredulità e di ricordi. Mi invento dei modi per controllare il tempo e piegarlo ai miei ritmi.

Sono sempre stata nomade nell’animo e continuo a esserlo.

Vado in giro, anche se mutilata.

Non ho figli, non ne ho mai sentito il desiderio, ma adesso un figlio non ci starebbe male.

Confesso di guardare con un po’ di superiorità molti velisti che si credono velisti, ai quali mi viene da dire “se tu sapessi…”

E poi mi fermo spesso al cospetto del mare, (questa volta con un po’ di inferiorità) e mi viene da dirgli “ehi, ti ricordi?….”

Non so ancora di preciso cosa farò nell’immediato futuro: decidere cosa “fare da grande” è sempre stato difficile per tutti.

<……Adesso raramente vado ancora in barca, preferisco navigare in pochi, possibilmente pochissimi, per godere direttamente e senza confusione della mia intesa col vento e col mare. Gli amici e gli inviti non mancano, è il mio comandante che manca. La voglia però, sotto sotto, c’è ancora, si tratta solo di trovare u po’ di volontà per ritirarla fuori, per ricostruire, senza però dimenticare. D’altronde il mare è da sempre l’altro mio grande amore, e  lui no, almeno lui non può morire……>