giovedì, Marzo 28, 2024

La Global Solo Challenge 2023/2024 – parte 1

La Global Solo Challenge 2023-2024 –  1

Ricordate questo articolo? E’ già passato oltre un anno dalla pubblicazione, e la regata sta già entrando nel vivo della sua ….preparazione. Grazie al  direttore organizzativo Marco Nannini ed al sito della Global Solo Challenge,  non  mancano gli aggiornamenti, ed ho pensato che anche ai lettori di RTM possa far piacere ricevere qualche notizia al riguardo, soprattutto scoprendo  il grosso favore che questo evento sta incontrando anche nel mondo dei velisti non professionisti. Certamente il regolamento della regata ha favorito la pre-iscrizione di moltissimi interessati, pensate che dopo quasi un anno dal lancio di questa nuova circumnavigazione in solitaria, senza scalo, sono state ricevute 400 richieste da skipper di oltre 40 nazionalità diverse.

Ci sono anche 4 italiani fin’ora iscritti, ed oggi vi presento Alessandro Tosetti, 26° iscritto alla GSC. L’architetto italiano Alessandro Tosetti di Torino naviga fin dall’infanzia e quando lo fa dedica la sua attenzione alla ricerca dell’armonia tra se stesso, le persone, il mezzo e lo spazio che lo circonda, cercando quella coesione di persone diverse che si fondono in una sola come meta del sogno e del viaggio. Con la sua partecipazione vorrebbe diffondere un messaggio di pace e bellezza sociale. La connessione dei continenti di viaggio e l’integrazione di culture diverse, i valori universali dell’uomo che scaturiscono dal mare. Vorrebbe  sfruttare la visibilità dell’evento per diffondere un messaggio di pace e bellezza sociale. La connessione dei continenti di viaggio e l’integrazione di culture diverse, i valori universali dell’uomo che scaturiscono dal mare.

Parallelamente alla sua passione per il mare si dedica all’architettura, sviluppando progetti nei settori residenziale, culturale e urbanistico, e questo lo ha aiutato molto nella costruzione della barca, anche se l’aspetto che più lo  affascina è il design degli impianti di illuminazione a luminescenza naturale, wireless e senza consumo di energia elettrica.

La sua passione per la vela nasce a dieci anni, quando ha iniziato ad andare da solo lungo la spiaggia, alla Lega Navale di Albisola. “Posso aiutare?”  La sua solita domanda. Varare, issare, preparare e lavare, tanti gommoni.  “Vuoi salire a bordo con me? “ La risposta che stava aspettando. Un fly Junior che sembrava un violino, costruito da Galetti con legno pregiato e un 470 bianco fuori e verdastro dentro, sono state le prime barche che  lo hanno conquistato. In pochi anni, come skipper senza patente, ha navigato per diversi armatori nel Mediterraneo e nell’Oceano. All’età di 22 anni, il suo primo pezzo di carta emesse a Miami dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti che gli ha permesso di trasportare passeggeri con imbarcazioni fino a 100 tonnellate.

Il mare, navigar, la vela, lezioni di vita…. la barca….. a bordo si annusa il vento, si scrutano le onde, si pensa sempre a lei, alla barca. Reggerà la tempesta? Scivolerà meglio sulle acque? A questo vanno dedicate tutte le sue attenzioni,  alla ricerca dell’armonia con se stesso, alle persone, l’armatore è un medium, fra  le persone e lo spazio che lo circonda.

Gli è stato chiesto cosa lo abbia  portato ad amare la navigazione in solitaria, e la sua risposta è stata: …<< all’inizio i soldi, gli americani pagavano bene le consegne e, se eri solo, significava di più, ma poi è diventata  una sfida con me stesso. Ho avuto poche opportunità di esercitarmi e ancor meno di correre in equipaggio. Ho quasi sempre condiviso la mia passione per il mare con persone meravigliose, cercando quella coesione di persone diverse che si uniscono nell’unico scopo del sogno e del viaggio…>>.

E’ stato attratto ad iscriversi a  questa regata dal sogno più grande che questo evento gli ha finalmente offerto: il giro del mondo. Come  preparazione all’evento   una sfida di circa 3000 miglia in condizioni difficili, consapevole che è richiesta molta preparazione, molta formazione..perchè sicuramente è una doppia sfida! Partirà da solo da Imperia, per salpare per Lisbona passando per le Azzorre il prossimo inverno. Solo dopo questa esperienza potrà dire di essere pronto. Deciderà solo a quel momento quale barca noleggiare per l’evento.

Per allenarsi utilizzerò la sua prima ed unica barca di  proprietà, nata come casa al mare,  costruita assieme a  due amici… Si chiama ASPRA, che in greco significa bianca, incontaminata come vorrebbe fossero le acque che attraversa. L’ha costruita partendo dagli stampi ULDB ’65 dello studio Vallicelli e tanti amici che lo hanno aiutato. È di costruzione robusta e sta per completare le sue prime 50.000 miglia.

Ma la sfida più grande, racconta,  sarà ottenere il permesso dalle sue figlie.