sabato, Giugno 28, 2025

Navigatori sconosciuti

La storia delle scoperte geografiche è popolata di molti personaggi, alcuni dei quali sono rimasti nell’ombra nonostante abbiano compiuto importanti imprese

Enrique de Moluca, detto “il Moro”, in Europa è un perfetto sconosciuto eppure fu colui che compì per primo la circumnavigazione del mondo, prima di Juan Sebastian Del Cano e Antonio Pigafetta.

Enrique era nato nell’area delle Molucche, a Est dello Stretto di Malacca, dove i pirati lo avevano catturato e portato al mercato degli schiavi in Malesia. Fu in questo mercato che nel 1511, quando era al soldo della corona portoghese, Fernando Magellano lo comprò e se lo portò in Europa facendogli attraversare gli oceani Indiano e Atlantico: circa mezzo giro del mondo.  Quando nel 1519 Magellano salpò per effettuare il periplo del globo sotto la bandiera spagnola, portò con sé come schiavo Enrique il Moro. La spedizione partì in direzione Ovest e così Magellano e il Moro attraversarono l’altra metà dell’Atlantico e il Pacifico compiendo, seppure in due navigazioni differenti, il giro del mondo.

Giunti alle Filippine Magellano fu ucciso dagli indigeni e il comando della spedizione passò nelle mani del basco Juan Sebastian El Cano che fu in effetti il primo comandante europeo a circumnavigare il globo in quella spedizione.

Nel proprio testamento Magellano aveva scritto che, in caso di sua morte, Enrique il Moro doveva tornare libero ma El Cano non rispettò le ultime volontà dell’ammiraglio.

Capita l’aria che tirava a bordo Enrique de Moluca, che aveva già sentito gli indigeni usare dei vocaboli uguali o simili a quelli uditi durante la sua infanzia, fuggì e le navi spagnole ripartirono dalle Filippine senza lui.

All’arrivo in Spagna nel 1522 El Cano fu ricevuto dal Re che gli donò uno stemma che raffigurava il globo con la scritta “tu per primo mi circumnavigasti”, ennesima falsità di cui si sono fregiati i potenti per aumentare il proprio potere e di cui sono ancora pieni i libri di storia.

Enrique de Moluca, detto Il Moro, non ricevette nessuna onorificenza da alcun Re per avere circumnavigato il globo prima di El Cano e Pigafetta, ma riconquistò la propria libertà ed è ancora oggi considerato un eroe in molti Stati dell’Est asiatico.

Abel Janszoon Tasman: cartografo del Sud Pacifico.
Nato in Olanda nel 1603, Abel Janszoon Tasman come parecchi suoi contemporanei cercò fortuna nella neonata Compagnia delle Indie Orientali e a 31 anni era secondo ufficiale su un mercantile che collegava Amsterdam con Batavia (odierna Giacarta) e le Molucche.

Dopo avere comandato per alcuni anni un piccolo mercantile adibito al commercio delle spezie, nel 1639 lo si trova a Formosa (Taiwan), l’anno dopo in Giappone e quindi a Sumatra. Nel 1641 la Compagnia gli diede il compito di esplorare le terre che si supponeva esistessero nella parte meridionale del Pacifico.

Gli olandesi avevano già avvistato la costa Ovest dell’Australia, chiamata Nuova Olanda, così Tasman, raggiunte le Mauritius, diresse più a Sud. Il 24 novembre 1642 avvistò una terra che, in onore del governatore delle Indie Orientali, chiamò Terra di Van Diemen (oggi Tasmania). Doppiato il capo meridionale (Capo Leeuwin) cercò di fare rotta verso Nord, ma il vento contrario lo costrinse a un lungo bordo verso Est e così il 13 dicembre avvistò la costa dell’isola meridionale della Nuova Zelanda che chiamò Staten Landt, Terra degli Stati, con un chiaro riferimento alla sua patria: gli Stati Indipendenti. Tasman proseguì nella navigazione e il 21 gennaio 1643 giunse alle isole Tonga e, dopo essere passato per le isole Fiji, a metà giugno rientrava a Batavia.

Il navigatore olandese Abel Janszoon Tasman, capitano della Compagnia delle Indie Orientali, navigò per centinaia di miglia lungo le coste dell’Oceania compiendo numerose scoperte e un minuzioso lavoro di cartografia dei luoghi. Clicca sulla mappa per ingrandirla.

L’anno successivo Tasman salpò da Batavia al comando di tre navi. Costeggiò e cartografò la costa meridionale della Nuova Guinea e, raggiunto lo Stretto di Torres, diresse verso l’Australia e ne rilevò la costa settentrionale. Tornato a Batavia partecipò a una infausta spedizione verso Manila alla caccia di galeoni spagnoli carichi di argento. Rientrato in patria trascorse il resto dei suoi anni vivendo delle rendite dei suoi possedimenti terrieri. Nonostante le tante miglia percorse e le coste cartografate il suo lavoro non produsse benefici economici per la Compagnia delle Indie Orientali: le terre da lui esplorate erano povere, poco abitate e i pochi indigeni (gli aborigeni e i maori) si erano spesso dimostrati ostili. Nessuno si occupò più delle scoperte di Tasman fino a James Cook, un secolo e mezzo dopo.

Delle navigazioni di Abel Tasman attualmente permangono i nomi che diede a un paio di punti cospicui in Nuova Zelanda e, in suo onore, il nome dell’isola a Sud dell’Australia, la Tasmania.