lunedì, Ottobre 7, 2024

Regate, regate, regate

Golden globe  Race                                    
https://goldengloberace.com

GSC –  Global Solo Challenge
https://globalsolochallenge.com

Vendee Globe
https://sailbiz.it/vendee-globe

  • La Golden Globe Race 2022 è in corso
  • La Global Solo Challenge partirà dal porto spagnolo di La Coruña. I primi yacht partiranno il 2 settembre 2023 e gli altri a periodi fissi, fino agli ultimi che salperanno il 19 novembre 2023
  • La prossima Vendée Globe Race avrà luogo nel 2024.

 

Quali sono le differenze tra la Golden Globe Race, la Vendée Globe e la Global Solo Challenge?

Attualmente ci sono solo tre manifestazioni veliche in cui gli skipper si sfidano a navigare in solitaria intorno al mondo, senza assistenza, senza scalo, passando per i tre grandi capi, ovvero la Golden Globe Race (GGR), la Global Solo Challenge (GSC) e  la Vendée Globe (VG).

Oggi con l’aiuto di Dave Proctor, vi propongo una semplice analisi sulle tre regate, sulle differenze sostanziali sia tecniche che di percorso che organizzative, e con cadenza mensile vi ragguaglierò sulla situazione di queste tre regate attorno al mondo che appassionano i velisti che “amano osare”….

 

La Golden Globe Race (GGR)

è un evento senza handicap e limitato agli yacht disegnati prima del 1988; l’iscrizione è possibile solo su invito.Nello specifico, la lista delle imbarcazioni ammesse è: Westsail 32 • Tradewind 35 • Saga 34 • Saltram 36 • Vancouver 32 & 34 • OE 32 • Eric (la barca sorella di Suhaili) • Aries 32 • Baba 35 • Biscay 36 • Bowman 36 • Cape Dory 36 • Nicholson 32 MKX-XI • Rustler 36 • Endurance 35 • Gaia 36 • Hans Christian 33T • Tashiba 36 • Cabo Rico 34 • Hinckley Pilot 35 • Lello 34 • Gale Force 34.

La Vendée Globe (VG)

è una regata one-class per IMOCA 60, macchine da corsa ipertecnologiche da svariati milioni, e la corsa è riservata solo a professionisti che dispongono di sponsor di massimo livello.

La Global Solo Challenge (GSC)

nasce per colmare il gap tra la VG e la GGR. Le barche ammesse vanno dai 32′ ai 55′, non hanno limitazioni di età, e sono ammessi anche prototipi Open e altre imbarcazioni da regata come i Class 40 e gli Open 50. Questo dà ai partecipanti molta libertà di scelta circa la loro navigazione.

La GSC applicherà – cosa unica in un evento del genere – una forma di compensazione che verrà calcolata all’inizio della gara e gli yacht partiranno a scaglioni, con i più lenti per primi.

Gli skipper non sapranno in quale gruppo saranno fin quasi all’inizio, in modo da scoraggiarli dallo spendere energie per adattare la barca a una categoria specifica: gli organizzatori puntano a mantenere la correttezza dell’evento e delle partenze.

Una volta in mare, diventerà una gara aperta e, se i calcoli sono corretti, il finale sarà più eccitante dell’inizio e ogni marinaio avrà la possibilità di tagliare il traguardo per primo.

 

Quindi la Golden Globe Race, la Global Solo Challenge e la Vendée Globe sono effettivamente diverse tra loro.

  • La GGR è una manifestazione one-class per barche “retrò”. Il fattore “retrò” non è l’unica ragione, alcune regole sono diverse anche per le ridotte dimensioni delle barche coinvolte nella GGR. Una regola prevede che ci sia una paratia stagna di collisione entro il 15% della LFT dalla prua e una a poppa alla fine della linea di galleggiamento, ulteriori compartimenti stagni o con schiuma di galleggiamento sono raccomandati ma non obbligatori. Questo è in contrasto con le specifiche OSR Cat 0 che richiedono che la barca sia suddivisa in 5 sezioni stagne con ulteriori paratie a tenuta
  • la VG rappresenta l’apice degli eventi offshore solitari per professionisti su barche di classe IMOCA.
  • La GSC è aperta a tanti tipi di concorrenti, a quelli che vogliono semplicemente realizzare un sogno come a quelli che vogliono dimostrare le proprie capacità e abilità con lo scopo finale di poter in seguito mettere in piedi una campagna per la Vendée.

 

Gli eventi differiscono per l’approccio alla sicurezza,

  • la VG accetta solo barche conformi all’IMOCA, una classe riconosciuta da World Sailing, e di conseguenza è una regata che applica i regolamenti di World Sailing i quali, per esempio, includono alcune norme speciali per la navigazione d’altura (Offshore Special Regulations) per differenti tipi di eventi, fornendo così un quadro di riferimento. Lo scopo delle Offshore Special Regulations (OSR) è di stabilire standard minimi e uniformi riguardo il progetto, l’armamento, l’allestimento e l’addestramento, per monoscafi o multiscafi (escluso il proa) e per gli equipaggi durante le regate d’altura . Ci sono regole specifiche per quei marinai che intendono passare lunghi periodi in climi rigidi, e eventi del genere sono chiamati eventi di “Categoria 0”.
  • La GSC non rientra direttamente nello schema degli eventi classificati da World Sailing per via del suo format aperto e particolare. Gli organizzatori hanno comunque applicato le stesse Offshore Special Regulationscome la Vendée Globe: queste regole rappresentano ad oggi le pratiche migliori per quanto riguarda la sicurezza. La GSC non è di per sè una regata, ma i promotori hanno deciso di aderire allo schema OSR, con solo piccole modifiche per adattarlo alle peculiarità dell’evento. La GSC incoraggia l’uso di imbarcazioni usate e ha incluso una vasta gamma di progetti, ma gli iscritti devono rispettare il regolamento e le barche devono essere adattate di conseguenza. L’aggiunta di paratie impermeabili può essere un’impresa in certe barche, ma non ci sono eccezioni a questa regola. Data la complessità di questi eventi i rispettivi regolamenti, siano di stampo World Sailing o personalizzati, sono destinati a essere prolissi e ad affrontare diversi aspetti.
  • Gli organizzatori della GGR, d’altro canto, hanno sviluppato un proprio regolamento visto che l’impostazione “retrò” non permette di applicare le OSR di Categoria 0 in pieno – alcune attrezzature previste da queste regole non esistevano nel 1968, per esempio

Alcuni potrebbero sostenere che il rispetto di alcune di queste regole è difficile da controllare.

  • Nella Vendée Globe non sono permesse le meteorotte, ma gli skipper sono in costante collegamento con il loro gruppo di supporto ed è consentita ogni sorta di comunicazione, per esempio se occorre assistenza per risolvere un problema a bordo. Qualcuno si è anche chiesto se ciò non contrasti con il concetto di “senza assistenza”. I motori delle barche della VG hanno un sigillo che se rotto può costare la squalifica, ma questo in pratica non è difficile da aggirare, così come per le meteorotte: tutto dipende dalla sportività dei navigatori.
  • Le regole della GGR sono ancora più severe, soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni, sempre nel tentativo di ricreare l’atmosfera della manifestazione originale del 1968. Tuttavia, nell’edizione del 2022 della GGR tutti gli skipper avevano un telefono satellitare a bordo da usare solo per comunicare con il quartier generale della regata. Mi sembra che questo sia un altro aspetto lasciato all’onestà degli skipper, visto che non è possibile monitorare tutte le chiamate in entrata e in uscita da ogni satellitare – a meno che non ci siano, come ho letto da qualche parte, accordi particolari con gli operatori telefonici.
  • Alla GSC si è scelto di non imporre restrizioni che non possono essere monitorate o facilmente verificate, quindi per esempio sono permesse le meteorotte, visto che se si ha un telefono satellitare o una radio di bordo non si può controllare se uno skipper riceve certe informazioni: meno regole hai, meno regole possono essere infrante, ad esclusione ovviamente di quelle che riguardano il progetto, l’equipaggiamento e le caratteristiche della barca che possono essere valutate prima della partenza.

Alcuni ancora sostengono che la Golden Globe Race si è un po’ allontanata dalla filosofia iniziale concedendo una serie di apparecchi moderni, inclusi i pannelli solari, le batterie a gel, i telefoni satellitari, gli EPIRB, ecoscandagli ecc. In realtà la maggior parte delle “aggiunte moderne” sono state permesse per aumentare la sicurezza degli skipper, il che è ragionevole, e forse dobbiamo accettare il fatto che quello che Sir Robin ha compiuto gettandosi nell’ignoto nel 1968 non può essere ripetuto a più di cinquant’anni di distanza. Al di là di questi discorsi, salpare con un 32′-36′ a chiglia lunga con una prospettiva di navigazione di 200 giorni è una cosa straordinaria e nessun dibattito o discussione può impedire di riconoscere l’impresa incredibile che una circumnavigazione senza (la maggior parte della) attrezzattura moderna rappresenta davvero.