Davide in Perù
Davide Zerbinati, riconosciuto velista, costruttore, riparatore, ispettore per la sicurezza al diporto, perito e…giornalista, non finisce mai di stupirmi e di ammirarlo: oltre alla sua competenza professionale che lo annovera fra i professionisti più riconosciuti nel campo velico, ha una grande passione per i viaggi che realizza anche approfittando delle soste in giro per il mondo di Aluaka, la sua barca. Vi riporto questo resoconto del suo viaggio in Perù.
La sosta sul lago Tititaca ( il lago navigabile più alto al mondo) permette di visitare le isole degli Urus, isole galleggianti di piccole canne, ancorate al fondo tramite dei bastoni. Seppur oggi vi sia un approccio commerciale, la vita si svolge come ogni comunità. La donna comanda (qui in Perù da sempre vige il matriarcato), l’isola ospita 4-5 famiglie e richiede continua manutenzione. Se non ti piacciono i vicini puoi spostarti. L’umidità deteriora la canna che marcisce in quanto a contatto con l’acqua, questo richiede una continua aggiunta, ma poi l’isola pesa di più e affonda. Le altre isole ricordano qualche scenario mediterraneo con i colori del giallo bruciato e i terrazzamenti liguri. L’unico neo le salite che bloccano anche quelli che arrivando con le giacchette firmate da trail. Qui oltre alla pendenza manca l’ossigeno e siamo in media a 3600msl.
Un fatto curioso, in porto c’è una cannoniera inglese, recentemente ristrutturata e costruita in kit portando i pezzi dal Pacifico al lago in dorso di mulo nel 1870. Poi carpentieri e ingegneri inglesi l’hanno assemblata. Andata in disuso e’ stata recuperata dagli eredi del cantiere e donata alla Marina Peruviana, l’acciaio si è conservato benissimo dopo 100 anni per la bassa umidità della zona e l’acqua dolce.
Arriviamo a Cusco la città Inka visitando qualche sito archeologico. Capiamo subito che questa civiltà aveva tante abilità: terrazzamenti, stoccaggio, acquedotti, città e templi. Non come i romani o i greci, più come gli egiziani forse. La cosa che si capisce è che erano tanto, solo le malattie portate dagli spagnoli li hanno decimati.
La missione uno è la scalata della cordigliera colorata e della montagna dei 7 colori ‘ scoperta’ per i ghiacci sciolti circa 10 anni fa, altezza poco sopra i 5000m.
Ogni passo sembra di farlo con le scarpe piombate di un palombaro, ormai siamo abituati all’altezza, ma chi è arrivato da poco (un orda di turisti dal 1 agosto) si ferma, usa la bomboletta di ossigeno (onnipresente negli hotel). Questo è un inverno rigido in Sud America e quindi nonostante calzamaglia, micro pile, pile e giubbino fa freddo. Troviamo la neve e un vento che taglia la faccia, ma quanto sei arrivato a 5022m spingersi a 5200 per fare una foto che segna una meta indelebile nella mente. I campesinos vestiti di niente, con mille rughe e le unghie nere salgono sulla montagna come una moto da trail. Loro hanno più globuli rossi, non hanno riscaldamento ( a dire il vero molti alberghi e ristoranti non lo hanno). Percorriamo strade con pastori di pecore, alpaca e lama, canyon colorati dove quando c’è un ruscello si trovano eucalipti e qualche pino. L’erba è a ciuffi gialli lunghi, bruciati dal sole. Il tempo si è fermato. Le loro montagne sono diverse dalle nostre, molto verticali, senza vegetazione se non muschi e licheni. Le vette sui 6000 sono coperti di neve e nelle pareti nord il ghiaccio è annidato nella roccia.
E alla fine c’è una delle 7 meraviglie del Mondo, il Machu Pichu, scoperto da un tedesco ma sponsorizzato dall’università di Yale e Hardware che ancora oggi devono restituire qualche tesoretto…per raggiungerlo da Cusco sono 4 gg di cammino oppure 2 oppure il treno. Prendere questo treno è una festa, gente che balla, i super attrezzati del trekking ( in treno?), i nomadi digitali etc etc. Arriviamo alla stazione del villaggio sotto al famoso monte. In realtà ci aspetta la levataccia per le code, siamo in 5200 ad entrare. Alcuni si alzano alle 3.30 e restano un po’ a gelare anche se siamo nella pre-giungla e a solo 2200m. Noi entriamo nel turno delle 9 andiamo al bus un’ oretta abbondante prima e alle 9.30 siamo alla biglietteria. Andiamo alla casa del guardiano per l’iconica foto, la giornata è bellissima, avevano avuto nebbia e pioggia i gg prima! Il panorama è unico, montagne a panettone molto verticali, dei coni e sulla spianata il villaggio della nobiltà, mai scoperto dagli spagnoli perché gli Inkas quando l’abbandonarono distrussero la strada. Ogni anno scende di due centimetri e dal prossimo anno l’Unesco ha imposto una riduzione a 4000 ingressi e solo con guida. I peruviani ovviamente solleticano l’Unesco affinché gli Usa restituiscano i tesori presi dai vari studi archeologici.
Così dopo la Muraglia Cinese ed il Colosseo, aggiungo questa figurina all’album delle meraviglie. Ovviamente ci sono altre città nascoste, ma non sono raggiungibili se non a piedi.
A Cusco godiamo del quartiere San Blas bianco e azzurro che ricorda la Grecia e le costruzioni di case e chiese fatte con le pietre dei tempi Inkas.
Ora sappiamo di più di questo popolo di 10-12mil di abitanti che dalla Colombia al Chile ha dominato la storia fino al 1570 senza la ruota e animali da soma. Un popolo molto in contatto con la terra ( la pacha mama) e abile nell’agricoltura. Poi i conquistadores, il vaiolo, la migrazione e l’assenza di cibo hanno creato un nuovo popolo. Alcuni storici hanno trovato le mummie degli uomini con elmi e barba rossa, sembra i vichinghi arrivati dal Nord i quali hanno insegnato molto… ma questo fa parte anche della legenda.
VOTI e NOTE
Sicurezza 9
Igiene 7 ( portatevi la va carta igienica)
Mangiare 8
Cucina: ottimo il lama, la zuppa di quinoa o chinoa ma dipende dalla zona, buono il porcellino d’india, da bere provare la Chica Morada a base di mais e il Pisco Sour. Ottimo il pesce e il pollo ( consiglio Rico Pollo). Mangerete tanto Alpaca e tante patate e zuppe. Alpaca discreto a mio avviso.
Dormire 8 ( se vi va bene un albergo 3 stelle trovate lo stesso che da noi, ma spesso scarico wc non funzionante o doccia fresca)
Spese per mangiare, in media 8-15€ a testa, i 15 nei posti inflazionati ( Cusco e Machu Pichu)
Trasporti-mediamente cari ( infatti ci trovate solo gli stranieri), quindi con 10€ a cranio si vive e le porzioni sono abbondanti tanto da salutare un pasto. Colazione senza dolci, a buffet.
Altitudine: per noi che siamo saliti dal mare con il bus a 2500m nessun problema, ma a 5000 si sente, mal di testa e difficoltà nel fare le scale. Monitorare la pressione. Fa qualcosa l’infuso di coca, ma anche il Diamox 125, molti soggettivo. Soffrono anche i bambini. In ogni caso la sera si fatica di più, meno ossigeno.
Visto di persona che ci cerca di fare in 10gg ‘muore’ tra i mal di testa, affanni e orari ( ci si alza in media alle 5-6 e si cena alla stessa ora o poco dopo per andare a letto presto), sconsigliato quindi il volo Lima-Cusco per dedicarsi subito alle quote alte. Come già detto anche i pro e i montagnini hanno le stesse difficoltà di chi non è allenato.
Lingua: solo spagnolo, inglese nullo
Difficoltà nel fai date: prenotazione dei transfer con tempi e orari certi e distanze importante da fare solo in auto ( tipo 8h di auto). Ci sono le agenzia ma dovete prenotare per tempo. Noi fatto tutto in base all’accesso del Machu Pichu.
Fregature: no, ma qualcuno ci prova a rifilarvi un piatto in più nello scontrino (mai mance)
Volo: prenotare 6-10 mesi prima e via Usa o altro, diretti improponibili
Infine la Bolivia, seppur instabile, costa la metà ed offre di più.