sabato, Dicembre 7, 2024

L’Azimut Atlantic Challenger, il sogno italiano

Eravamo a pranzo a Castel d’Ario con i compagni di scuola del Nautico, per il solito incontro del 28 gennaio  per ricordare  il Prof Pinelli,    e Giuliano ci ha parlato di un suo progetto per far rivivere una celebre barca, l’Azimut Atlantic Challenger, che giace abbandonata sui laghi di Mantova.

Ecco il progetto che ci ha raccontato.

E’ un progetto ambizioso che sarà presentato, in forma ufficiale, durante una crociera sulla motonave Andes 2000, in primavera.
La data sarà stabilita non appena il presidente degli Stati Generali del Patrimonio degli Italiani mi confermerà la sua presenza.
Saranno invitati anche i rappresentanti delle realtà economiche che, con noi, avranno condiviso l’iniziativa, oltre a voi.

COSI’ ERA, E COSI’ DEVE TORNARE
Tutte le belle storie iniziano con “C’era una volta”.
Questa è ancora più bella, perché prosegue con “e c’è ancora”.

 L’Azimut Atlantic Challenger, il sogno italiano

Era il 1988, in un paese non molto lontano da Mantova, a Viareggio, le coraggiose eccellenze italiane decisero di andare alla conquista del Blue Riband, il Nastro Azzurro.  Per riportare il premio in Italia.
Azimut Benetti costruisce, Pininfarina disegna, tutti sognano. Da studio, tecnica e lavoro nasce il capolavoro Azimut Atlantic Challenger.
Poi viene scelta la squadra, devono essere i migliori. Tutti i migliori. Così Cesare Fiorio è skipper, Dag Pike navigatore. Il regolamento detta che ci deve essere a bordo almeno un passeggero pagante. Sarà il miliardario Rockfeller e pagherà un dollaro, uno solo. Si parte, inizia l’avventura.
E come in tutte le storie le prove sono diverse. Si attraversa il mare, anzi l’oceano, ma sembra che Azimut sia perfetto per “non fermarsi mai”, come desiderava l’imprenditore Paolo Vitelli.
Manca poco ma qualcosa succede, venti od eventi portano l’Atlantic Challenger ad arrestare la corsa.
Cosa sia successo esattamente non ci è possibile saperlo. E’ nascosto tra gli abbracci di ogni conquista, nelle lacrime di chi in questa corsa ci aveva visto la vittoria e nei racconti che da più di trent’anni si sentono ancora riguardo questa avventura. Perché è così che da storia è diventato leggenda.
Rientra in patria l’Azimut Atlantic Challenger, orgoglio italiano. Ma è ferito.
Passano gli anni, tanti quasi dieci, e in un cantiere navale lo riconosciamo.  E’ davvero meraviglioso.
L’idea deve certo valere più dell’alluminio, così decidemmo di salvarlo e portarlo a casa. A Mantova, col sogno di ridargli la gloria.  Lo abbiamo tenuto custodito per molti anni, rifiutando varie offerte che lo avrebbero visto diventare di una persona solamente. Abbiamo sempre creduto che l’Azimut Atlantic Challenger è italiano e per l’Italia deve ritornare a vivere.
Deve rappresentare ancora le eccellenze italiane: la qualità, l’imprenditoria e il design.
Con quel sentimento che ci contraddistingue nel mondo.
Era servito da tecnologia tutta italiana: PININFARINA disegnatore, AZIMUT costruttore, motori CRM, Turbine RIVA CALZONI.
Anche gli sponsor furono quasi tutti italiani: Kappa, Martini & Rossi, GiGi, Cesa 1882, Anzi Besson, Telettra, Electra, Sepa, Landucci, Pharmagel.
Per questo crediamo che la sua storia, per quanto affascinante in bianco e nero, non sia in realtà finita.
Possa prendere nuove forme, colori e diventare un simbolo del “Made in Italy”.
Mai come in questo periodo storico il nostro paese avrebbe bisogno di sentirsi unito e rappresentato da un’eccellenza.
Quanto il Challenger sia in grado di appassionare e coinvolgere ce lo ha dimostrato il pellegrinaggio a Mantova di operai costruttori che avevano messo mani e anima nella sua realizzazione. Anche qualche figlio è venuto a vedere quello che il padre gli raccontava. Un po’ per curiosità, molto per nostalgia.
Noi italiani siamo in grado di far vivere grandi emozioni.
E’ già in atto un progetto di recupero del Destriero, che il premio è riuscito a portarlo a casa, nel 1992.
I due progetti, quello del Destriero e dell’Azimut Atlantic Challenger, se ben gestiti e promossi, a nostro avviso, potrebbero destare interesse e rilanciare l’orgoglio dell’imprenditoria azzurra.
Per questo volevamo chiedere la vostra attenzione per il progetto che tende al recupero dell’Azimut Atlantic Challenger, patrimonio degli italiani. Diventare così testimonial del “Made in Italy “, in navigazione sui laghi di Mantova e laguna di Venezia.

Speriamo di avervi trasmesso l’idea e che vogliate condividere con noi questo progetto.
Non ci dilunghiamo oltre, per questo qui a seguire lasciamo qualche spunto selezionato se volete approfondire.
Siamo disponibili anche a un incontro per parlarne.
Intanto vi ringraziamo per l’attenzione.  

Giuliano Negrini
Navi Andes