venerdì, Marzo 29, 2024

Polinesia 2019 – 1

 

Da qualche anno  desideravo tornare in Polinesia, e finalmente sono riuscito ad organizzare questo viaggio…… Ecco……è arrivato il D day…..il 1 agosto….e sono partito……Vi racconto le mie news…..

Non sono le solite, mi sono ritrovato a vivere interiormente sensazioni che poi non sono riuscito a trasmettere, ma che ho portato con me….forse perchè è stato un ripasso, un ripercorrere , rivedere luoghi già visti, che mi hanno dato molto, che mi hanno arricchito, ho visto colori che credo esistano solo negli atolli della Polinesia,  mi sono spesso trovato ad isolarmi dagli altri per godere momenti magici  e forse irripetibili: un esempio fra tutti: il raggio verde…..

Se rileggo  ( e rileggete) le news che ho scritto nel secondo viaggio, nel 2013 con Refola, forse trovo lo spirito del viaggiatore, mentre questa volta….. e scusatemi…..non me ne frega molto di ripetervi che le Tuamotu sono uniche, che la qualità della vita di quella popolazione non la si può capire con un viaggio da turista…. Volevo solo ritrovare me stesso, capire se sono invecchiato e quanto sono invecchiato, se posso ancora andare per mare con la mia barca, se ho ancora voglia di scrivere….di stare in compagnia…di sentirmi in mezzo a voi…..di scoprire quanto è bello vivere…..ed amare……anche per chi non c’è più……

Vedete voi….. e se ne avete voglia sappiatemi dire……

Una cosa però voglio dirvi: andate a Makatea, andate da Maii, e portategli i miei saluti e gli auguri di riuscire a far rinascere quell’isola martoriata dai Francesi, fatta esplodere con la dinamite che ha provocato ferite difficilmente rimarginabili, e che si vedono…….come non si vedono, invece, quelle lasciate dagli esperimenti nucleari  ad AIAI dove il corallo è tutto morto, dove non ho visto un pesce, dove sembra appena terminata l’esplosione del vulcano, dove vivono solo una trentina di maiali selvatici che si nutrono di ostriche, cocchi, granchi,  e dei rifiuti che porta il mare……

ah, dimenticavo…..le foto faranno parte di un unico file di sole foto….prossimamente

 

Venerdi 2 agosto

Sono emozionato, sono in albergo, davanti all’aeroporto, vista su Mororea, e sto assorbendo l’atmosfera di Papete.

Clima, colori, lingua, il paesaggio, i ricordi che riaffiorano…. questa è la terza volta che vengo, ed è talmente diverso il vivere di questo ambiente rispetto al nostro, che mi ci vuole un po’ di tempo per abituarmi.

Siamo arrivati di notte, 12 ore di fuso con una sosta di un giorno a Los Angeles per un guasto all’aereo, ma  per fortuna l’albergo è davanti all’aeroporto e mentre tutti sono già a letto io me ne sto seduto in terrazza a respirare l’aria …..polinesiana.

Qui è inverno, ma le stagioni si differenziano solo per la pioggia e l’umidità che d’estate condizionano il soggiorno, e oggi di notte non si scende sotto i 24°, per cui si sta bene all’aperto. Il profumo di frangipane è nell’aria, e immagino già gli alberi pieni di questi bei fiori che caratterizzano le ghirlande con cui i turisti vengono ricevuti all’arrivo.

Sabato 3 agosto

Siamo in 7, e anche se sarà un po’ difficile combinare i gusti di tutti sono certo che ce la metteremo tutta per vivere bene in questo  angolo di paradiso

Nanni con la moglie anna ed il figlio leo,  bruno con antonella, wilma con me……7, il conto quadra, con l’aggiunta della skipper Camilla che ha occupato la cuccetta  vuota……

Oggi primo contatto con il  catamarano e Camille, poi giro di Papete,  lato sud,   al rientro spesa, difficile approccio con la skipper,  stivaggio e …..tutti a dormire.

Domenica mattina alle 5 tutti al mercato di Papete, che apre dalle 3 alle 9, esperienza imperdibile, colori, profumi, pesce, verdura,   e al rientro sembra che il tempo non sia favorevole alla traversata.

Camille sembra preoccupata per l’arrivo del Maramu, ma non riusciamo a capire quanto sia importante questa perturbazione, anche perchè non abbiamo la radio a bordo; sta di fatto che il vento viene da NE, intorno ai 10 nodi, e mi devo fidare delle sue previsioni anche perchè non ho alternative.  Ergo ci trasferiamo in una baia in attesa che lunedi il tempo si chiarisca come “butterà” …….e con il senno di poi ho sbagliato a  fidarmi…perchè ho scoperto troppo tardi che Il bollettino meteo veniva trasmesso cono msg telefonici dall’armatore , senza alcuna possibilità ne di riscontro ne di metodicità di invio..

 

Lunedì finalmente si sciolgono i dubbi, e si parte diretti a Fakarava, perchè lo skipper decide che sta arrivando il vento da SE e potremo andare a vela. E qui nascono le incomprensioni  (chiamiamole così) su come si deve procedere: a bordi? Corti o lunghi? A motore? Dopo una notte a turni di tre ore (io farò sempre  quello dalle 00 alle tre),  senza guadagnare miglia sul percorso ottimale, causa anche un vento sempre sul naso, da NE, che non si decideva a girare di poppa, e vedendo che Camille accendeva il motore sul lato a perdere, lunedì mattina le propongo di andare a motore direttamente sulla mèta, altrimenti perdiamo giorni utili senza mettere approfitto il tempo….. già ne abbiamo perso uno….

E così, con l’obiettivo di arrivare martedì sera alla pass di Fakarava Sud prima che faccia buio, l’andatura prende un piglio diverso, aiutata anche da un po’ di vento, e finalmente vediamo terra.

Durante la navigazione non sono mancate le emozioni della pesca: hanno abboccato contemporaneamente due tonni, di cui uno si è slamato subito, l’altro, molto grosso, lo abbiamo perso dopo 40’ di lotta, con strappo del filo. Per fortuna c’è stato il recupero provvidenziale di Camille con la “caccia” a un maumau, che con i suoi 7/8 kg ha costituito un rifornimento di carne fresca….

Mercoledì, giovedì mattina venerdì sosta alla pass  di Fakarava Sud, una pass importante ma facile, un ridosso già conosciuto da me, il bosco di cocchi, il diving, un ambiente quasi primitivo, Giovedì mattina Nanni e Leo fanno diving con bombole sulla pass.

La vacanza si snoda fra alti e bassi, dovuti alla difficoltà di conciliare caratteri, abitudini, aspettative, ruoli e imprescindibili vincoli metereologici.

Venerdì pomeriggio trasferimento alla spiaggia di Hiufa faka, bellissima, dove sostano una quindicina di barche.

Sabato mattina Leo a scuola di cat surfing , nel pomeriggio Camille va a pesca con il fucile con alcuni pescatori, ottimo bottino: tre cernie e la sera meeting a terra con tutti i navigatori delle altre barche. Viene acceso il fuoco,  tutto il pescato viene cotto, spinato e….mangiato, ognuno ha portato qualcosa, e la serata passa chiacchierando con i giramondo che stanno sostando in questo atollo.