giovedì, Aprile 25, 2024

Qual’è il miglior modo per salire in cima all’albero?

Quante volte ci è capitato di dover salire in testa d’albero e non poterlo fare perchè sprovvisti di chi ci avrebbe potuto/dovuto aiutare? Ho ripetutamente cercato una soluzione pratica, che non ho mai ritenuto tale, finchè nel sito della GSC ho  trovato questo articolo di Dave Proctor con una proposta   che trovo molto interessante.

Storicamente  il metodo migliore per salire è stato quello di mettere il marinaio designato sulla sedia di Bosun. Questa viene attaccata a una drizza e una o più persone abbastanza forti si occupano di tirare il marinaio in cima. Di solito questi sono aiutati da un argano, che impedisce anche che la drizza scappi dalle mani facendo precipitare il marinaio sul ponte.

Un metodo accettabile se si dispone di un equipaggio robusto a portata di mano, ma ci sono molte circostanze in cui questo sistema non è praticabile. Per esempio, se c’è una famiglia in cui l’unica persona in grado di svolgere il lavoro richiesto in quota è anche l’unica che potrebbe avere la forza necessaria.  O nel caso di regate come la Global Solo Challenge (GSC), in cui i marinai navigano in solitaria ed è quindi necessario trovare un altro modo per arrampicarsi.

Un’alternativa è una scala fissa o removibile. La scala fissa, siano i gradini ribaltabili o stabili, comporta alcuni svantaggi. In primo luogo nel costo: con questi sistemi, anche i gradini sagomati più rudimentali possono arrivare facilmente a costare 60€ l’uno senza installazione. Una scala fissa completa arriva a costarne migliaia. Inoltre, questo sistema può alterare l’integrità strutturale dell’albero e la distribuzione dei pesi a bordo, e questo va tenuto in considerazione.

Una seconda alternativa può essere una scala di corda o di cinghia che può essere issata con una drizza. Queste scale sono in genere scomode da salire, anche nelle migliori condizioni .

Arrampicarsi su un tipo di scala o l’altro è comunque faticoso, e se si sta navigando da tanto tempo l’ultima cosa che si vorrebbe fare è salire su una scala in movimento. Alcuni navigatori hanno provato a usare imbracature da arrampicata, ma questo sistema non è consigliabile se si prevede di trascorrere molto tempo in alto, in quanto comprime le cosce e il fondoschiena rivelandosi abbastanza doloroso.

Un’opzione più sensata è quella proposta da ATN (sponsor della GSC), che produce il “ATN Mastclimber”: https://atninc.com/atn-mastclimber-sailing-equipment.shtml

Con questa soluzione, una drizza di riserva è vincolata a una galloccia in coperta e tramite un sistema di salitori brevettati il marinaio, che è su una sedia di Bosun (dotata di imbracatura integrale), può risalire la drizza alternando movimenti seduto/in piedi, facendo quindi forza solo sulle gambe per arrampicarsi.

Il Mastclimber ha un sedile solido e un alto schienale con cinghie per le gambe per restare lungo la drizza mentre ci si arrampica. Essere appeso in questo modo permette allo scalatore di non doversi tenere aggrappato anche quando la barca o l’albero oscillano e impedisce di perdere la presa e cadere.

La sua concezione implica anche la relativa facilità con cui il marinaio può arrivare in cima all’albero o alle crocette a seconda delle necessità.