giovedì, Aprile 25, 2024

TILOS: un angolo da scoprire, meglio in barca…..

Non ero mai stato a Tilos….un’isoletta un po’ fuori dalle rotte tradizionali dell’Egeo, situata a Sud di Nisiros, a Nw di Rodi e a SW di Kos, un po’ difficile da raggiungere dall’Italia:  arrivando a Kos o Rodi in aereo e poi con il traghetto (che non c’è tutti i giorni per cui si rende necessaria una notte fuori), oppure arrivare ad Atene e poi in traghetto dal Pireo con una notte in navigazione.

Noi abbiamo scelto la seconda soluzione, perché ci piace ancora provare l’emozione della conquista, l’attesa dell’imbarco al grande porto del Pireo,  di gustare la notte fra le isole: le conosco tutte, Icaria, Fourni, Patmos Lipsi, Kalimos, Kos, Simi, Nisiros e finalmente Tinos. Ogni ora una manovra di attracco e ripartenza. C’era meltemi, forte, ….quanto ne ho preso in barca!!! vento caldo , profumo di mare….. respiravo forte per lasciarlo entrare dentro, e farmi curare,  e gli ho chiesto  di ascoltarmi, perchè è uno dei porti più grandi e sicuri che abbiamo…

E così siamo arrivati a Tilos all’alba: Livadia,  unico paese che si snoda su  un’unica spiaggia di sassi, Mikro Chorio un villaggio abbandonato all’interno negli anni 70,  Megalo Horio, una kora poco abitata costruita ad anfiteatro su una collina sormontata da un castello medioevale,  che ricorda vecchi fasti e rifugi dalle invasioni dei turchi e saraceni.

Per i velisti non ci sono molte possibilità per viverla, perché l’unico porticciolo offre riparo ad una decina di barche e la baia, aperta ad est, non è “ igienica” in caso di meltemi , che peraltro imperterrito soffia nei mesi estivi. C’è anche il piccolissimo borgo di Agios Antonios a nord, dal quale si vede la vicina Nisiros, caldamente sconsigliato per l’ormeggio.


In compenso l’isola all’interno ha ampi spazi coltivati ad orti, e nel passato era famosa proprio perché riforniva altre isole di frutta e verdura. La scarsità di pescherecci giustifica per il turista la scarsa offerta di pesce, sostituita dal sempre presente capretto che si trova numeroso al pascolo libero oltreche’ al ristorante preparato al limone o al pomodoro. Dicono che gli isolani hanno pensato si sostituire la mancanza di ulivi e viti con le capre.

Come dicevo l’isola è piccola ma coccola, oggi poco frequentata (dopo ferragosto se ne sono andate 1000 persone), ed offre un’atmosfera di tranquillità, sperando che rimanga tale.

Ci siamo fermati 17 giorni, abbiamo fatto belle conoscenze, avuto la piacevolissima visita di Claudio,   grande velista, che a bordo della sua Alpa sta navigando in Egeo da Maggio: pensate che partito da Crotone, e doppiato il Peloponneso, si è fatto una veleggiata di 250 miglia  spinto dallo Scirocco da Capo Malea fino  a Lesbo, quindi Istanbul, Mar Nero, ed è  ridisceso lungo la costa turca fino a Rodi…. Che ammirazione……

Dalla mia postazione in isola, dove giorno e notte il mare mi stava accanto, i pensieri e le fantasie non sono mancate, e ho trovato moltissimi spunti per navigare…..con il pensiero……

Si, perchè si può imparare ad amare il mare solo imparando a conoscerlo, scoprendo il valore di parole come Orizzonte, Vento, Mare anche attraverso poesie che ci spingono oltre l’INFINITO

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma, sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio;
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Al rientro una sosta ad Atene, una visita ai mercati generali, dove i prezzi del pesce  sono rimasti quasi invariati rispetto all’anno scorso, contrariamente a ciò che è successo in Italia.