sabato, Dicembre 7, 2024

Buonasperanza 5

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La crociera estiva xxxx di Buonasperanza, già Byzance

lunedì 24 agosto
Al mattino presto il vento rinfresca ancora, e verso le 7.30 decido di spostarmi a Pomena, davanti  ai ristoranti. Forse vengo tratto in inganno dall’ effetto Venturi, infatti ho dato fondo proprio nella strettoia fra l’ isolotto e l’ isola madre – 42 47 26 N, 17 20 42 E – , fatto sta che il levante sembra rinforzare; aspettiamo un po’, continuo a sistemare le manovre sul boma, mi guardo intorno, mi viene l’ idea di spostarmi vicino all’ isolotto per mettere dei cavi a terra, poi lascio perdere. In fondo, anche se il vento è fresco e proprio di prua, il primo tratto sarebbe abbastanza ridossato, poi se proprio non ce la dovessimo fare non sarebbe un problema tornare indietro. Salpiamo a mezzogiorno, ed in effetti la situazione è molto meno difficile di quanto sembrasse, il passaggio fra gli isolotti e la costa è sempre uno spettacolo, si va di solo motore ma senza difficoltà. Facciamo un giro nella baia di Sobra – 42 44 37 N, 17 36 00 E – ,  poi proseguiamo entrando a Prozura – 42 44 04 N, 17 39 13 E –  per il bagno e le altre operazioni di metà giornata ; l’ ancoraggio non è poi tanto agevole a causa del fondale elevato, vicino a noi due charteroni evoluiscono a lungo prima di riuscire ad ancorare in fila indiana con pochi  m dagli scogli a prua ed a poppa, ed ancora meno fra le rispettive prua e poppa : contenti loro! Nel frattempo il grecale è diventato maestrale, e fortunatamente non girerà più. Più tardi ci muoviamo verso Okukljie-Porto Camara dove troviamo Tiho sul suo pontile ad aspettare le barche in arrivo. Ormeggiamo, chiacchieriamo,non sembra più tanto entusiasta di farmi lasciare la barca lì come avevamo concordato a luglio, teme che gli possa sottrarre posto per i suoi clienti. Gli dico che so bene che qualcosa mi costerà, ne parliamo un po’ e quindi si lascia convincere: non parliamo di soldi, confido nel fatto che saremo ragionevoli entrambi. La sera ceniamo nel suo ristorante, il Maestral: non è economicissimo, ma non mi pare certo il caso di stare a recriminare.

di prua c’è Meleda, Mlijet, dove Buonasperanza sosterà per qualche giorno

martedì 25 agosto
Bisogna preparare la barca per la sosta ; mi porto il gommino sul pontile  per procedere ad un bel lavaggio con acqua salata e Giovesol: l’ olio che il motore ingurgita viene evidentemente sputato fuori dallo scarico, imbrattando la poppa della barca ed il tender, che mai avevo visto così sporco. Completato il lavaggio me lo porto in coperta con l’ aiuto della drizza dello spi, apro i tappi e lo lascio a sgocciolare : più tardi lo piegherò sulla tuga coprendolo con la sua cappa e rizzandolo a dovere comincio a preparare la barca per la traversata su Vieste). Ciò fatto vado in acqua per una bella pulizia della carena con una normale spugna : vicino al timone ed all’ elica ci sono dei denti di cane, per il resto è abbastanza pulita ed una passata leggera  mi restituisce una finitura perfetta; lavo anche le murate, piuttosto sporche specialmente in prossimità del bagnasciuga a causa della permanenza nei porti , ed in prossimità dello scarico del motore intervengo  con il Giovesol : dopo circa metà lavoro sono  stanco ed interrompo, lo completerò al ritorno dall’ Italia, fra qualche giorno. Nel frattempo è arrivato Luka, il figlio di Tiho, a cui affido barca, documenti e chiavi, poi approfittiamo della sua chiavetta T-Mobile per sistemare la prenotazione dell’ albergo a Ragusa : ci siamo resi conto che la prenotazione già fatta da Hvar non era valida, quindi riconfermiamo l’ hotel Zagreb per 3 notti, 285 Euro : anche gli alberghi non è che siano proprio economici, in Croatia ! Vuotiamo il frigo e spazzoliamo tutto quello che c’ è di deperibile, i pochi bagagli sono pronti, prendiamo appuntamento con Luka che ci porterà in macchina a Sobra. Da Sobra, con il catamarano, siamo presto a Gruz (Ragusa) – 42 39 29 N, 18 05 08 E – ;  ci concediamo un taxi al quale chiediamo di andare all’ Hotel Zagreb : “Quale ?” , ci chiede, spiegandoci che ce ne sono tre, e qui cominciano i problemi ; ci chiede quanto spenderemo ed allora ci dice che probabilmente è quello Zagreb lì, dove ci sta portando . Entriamo e qui cadono dalle nuvole, non hanno nessuna prenotazione , su nostra richiesta telefonano ad un altro Zagreb e lì invece ci confermano la prenotazione. Ci dicono che la strada da percorrere si fa in dieci minuti, quindi non vale la pena di richiamare un taxi. Dopo aver scarpinato per mezz’ ora in salita arriviamo esausti a destinazione  – 42 30 03 N, 18 03 38 E – , e qui cominciano i dubbi atroci : ci sembra un hotel di lusso, o quasi, ci viene il dubbio di aver equivocato sulla durata della permanenza, siamo incerti, che facciamo ? temiamo che i 285 E si possano riferire ad una sola notte, e spendere solo per l’ alloggio quasi 1000 E ci seccherebbe un pochino, in parole povere sarebbe una catastrofe. Va bene, si entra e si chiarisce, con una buona dose di faccia tosta : ci confermano infatti i dubbi, ma disdire solo ora vorrebbe dire comunque pagare una discreta penale ; decidiamo quindi di fermarci per una sola notte, evitando penali, e di spostarci il giorno dopo: il posto in effetti è notevole, anche se noi di solito preferiamo alberghi piccoli ed anche vecchiotti ;siamo a picco sul mare, all’ estremità di NW della penisola che guarda verso Kolocep – 42 40 01 N, 18 01 08 E – , credo la prima delle Elafiti – 42 41 08 N, 17 57 12 E – ,piscine, solarium, una grande sala con annessa meravigliosa terrazza per la colazione di domani mattina, e tutto il resto. Dopo un paio d’ ore usciamo e prendiamo il bus per Dubrovnik che merita sempre e comunque una visita. Passeremo ancora due belle giornate a Dubrovnik gironzolando quà e là, naturalmente l’ indomani cambieremo albergo trovandone un’ altro tale da non compromettere il futuro dei nostri figli, e rientreremo a Lecce – 40 21 05 N, 18 10 21 E -con traghetto e treno (una specie di tradotta, grazie FF. SS. per la consueta buona disposizione verso noi magno-greci) venerdì 28 agosto, giusto in tempo per riuscire a scapolare, anche quest’ anno , la tradizionale festa patronale.


Il lussuoso hotel di Ragusa-Dubrovnik


a malincuore lasciamo Ragusa-Dubrovnik

E qui c’è l’ intermezzo terricolo, un paio di giorni girovagando nell’ interno seguendo il corso della Neretva e andando a finire a Mostar con il suo ponte distrutto e ricostruito durante la recente guerra che unisce le due parti della città, quella turca e quella slava. Il tutto merita sicuramente ben più che una visita fugace come quella che abbiamo fatto noi. Qui di seguito una breve documentazione fotografica.

l’ iconico ponte sospeso di Ragusa-Dubrovnik

il selvaggio corso della Neretva

il ponte di Mostar, simbolo della città

le viuzze di Mostar

i tuffatori nelle pulitissime acque della Neretva

un altro scorcio del ponte

il centro di Mostar

le cascatelle della Neretva

sabato 29 agosto
Sono arrivato a Lecce, dove mi fermerò per una settimana per poi tornare a Mlijet per  prendere la barca. Se trovo equipaggio potrei attardarmi un po’,  se sarò solo aspetto una finestra di tempo accettabile e concludo la crociera portando la barca a Brindisi. Il programma originario di arrivare fino a Trieste – 45 38 55 N, 13 46 52 E –  e quindi svernare lì è cambiato , principalmente per i problemi che ho avuto con motore e trasmissione e per la difficoltà di trovare equipaggio valido. Mi sono reso conto del fatto che gli amici reduci di Passe à Deux, fra gli altri problemi, hanno anche l’ abitudine di partire da un porto salentino e lì tornare dopo pochi giorni, a crociera conclusa ; evidentemente l’ idea di raggiungermi in un porto straniero con mezzi di linea, e poi fare l’ inverso per tornare a casa, non li attrae. Saranno disposti a cambiare abitudini ? mah , staremo a vedere.
PS: no, non erano disposti.