Una vacanza indimenticabile ai tempi del…….. corona virus
Aspettavo l’amico Nanni, mi aveva promesso che sarebbe venuto a trovarmi, e combinando una visita di lavoro sul territorio foggiano ha prolungato la discesa al Sud fino a……Marina di Ragusa.
Nanni viene in barca con me da oltre due lustri, ci conosciamo da oltre 10 anni complice un imbarco sul Fabinou di Toni Coppi, e ormai la sua presenza a bordo è una costante che mi consente di fare progetti anche ambiziosi; è un giovane imprenditore, ha esperienze di vita che gli hanno dato sicurezza di affrontare cambiamenti ed imprevisti, e mi piace la sua propensione alle sfide: è nata da lui l’idea della circumnavigazione d’Italia che ho colto al volo.
In tempi non sospetti frequentando il Morosini è stato un antagonista degli allievi del Nautico a Venezia: i cadetti, in divisa della Marina con tanto di spadino al fianco, avevano le giovani veneziane ai loro piedi, il che li faceva essere rivali in amore con disfide che nulla avevano da invidiare alle tenzoni di tempi passati…
Beh, da Rovigo sono 1500 km in macchina, circa 15 ore, e con un dritto da Foggia la sera di giovedì 16 è arrivato a bordo ….. pronto per lavorare ….. sì, perché come sempre accade in barca quando arrivano ospiti si rompe qualcosa, ed anche questa volta si è bloccata la pompa del pozzetto acque chiare: avevo pulito i filtri ed il sensore il giorno prima, e non mi capacitavo del fatto. E così, fuori il dente fuori il dolore, la mattina seguente ci siamo messi all’opera; abbiamo smontato tutto: filtri, pompa, tubi, abbiamo tolto il pozzetto, niente da fare, la pompa funzionava ma non aspirava l’acqua dal pozzetto.
Alla fine prendo in considerazione perfino di cambiare pompa, pensando che dipendesse dalla girante, ma sentito l’amico Mauro, meccanico a Monfalcone che mi seguiva….da lontano…., capiamo che il problema non è quello….. ; visto che avevamo smontato il pozzetto tanto valeva lavarlo, e così lo abbiamo portato in banchina dove con il getto potente dell’acqua si risolve l’arcano. Sul gomito del un tubo di scarico (cosa impossibile da vedere e capire in opera) si era incastrato un cotton fioc che impediva il passaggio dell’acqua…. chissà come e quando era scivolato nel lavandino …….. abbiamo ricordato quante volte un fatto del genere capitava con le barche prese a noleggio, quando la carta igienica usata in abbondanza otturava lo scarico…..ed erano problemi…… forse per questo adesso il primo avviso per chi sale a bordo è di non gettare alcunchè nella tazza al di fuori dell’organico….. e non ci sono più inconvenienti….
Ormai i lavori a bordo son terminati, mancava solo montare le vele, anche per questo aspettavo Nanni, e venerdì mattina abbiamo iniziato dalla randa, poi la tormentina, il gennaker ed infine l’olimpico. Abbiamo avuto qualche problema con l’inferitura di questa vela nella canaletta, ma il buon Michele mi ha risolto il problema senza compromettere la partenza dalla Sicilia.
Mancava solo la prova in mare, e quale momento migliore della domenica? In banchina fa caldo, credo che mediamente la temperatura si aggiri sui 40°, e così la mattina ce ne siamo usciti, assistiti dagli ormeggiatori, abbiamo aperto randa e gennaker ed abbiamo fatto un bastone fino a Punta Secca ( sì, quella di Montalbano)…… funzionava tutto, strumentazione, winches, con il bimini ci siamo riparati dal sole e con una sosta per il bagno abbiamo provato ancora e verricello.
Una caratteristica del luogo, quando l’umidità è accentuata, è il formarsi di profondi ed intensi nuvoloni a nord, che scaricano bombe d’acqua su Ragusa, ma raramente il fenomeno si sposta sul mare. Anche domenica si delineava la stessa situazione, un nuvolone nero all’orizzonte che avrebbe dovuto rimanere lontano, ma poiché …non si sa mai…. ho deciso di rientrare all’ormeggio in anticipo, e neanche a farlo apposta appena messe le cime a terra e agganciati i corpi morti si è rovesciata una bomba d’acqua sul marina e sul paese….
La previdenza non è mai troppa, e anche questa volta avevo visto giusto…..
Il giorno dopo mia moglie sarebbe partita per rientrare a Verona, aveva esaurito il mandato che si era accollata di aiutarmi a preparare la barca, e avevamo deciso con Nanni di accompagnarla a Catania per poi trascorrere la serata con alcuni suoi compagni di collegio.
Appuntamento a piazza duomo alle 17, ascolto con interesse i ricordi di questi “ragazzi” che parlano della gioventù trascorsa in collegio, delle sorprese della vita che li vede adesso cantare in teatro o gestire latifondi, un giro attorno alla cattedrale, passando per il teatro, una vista sui tetti del centro dalla casa del tenore, e per finire un imprevisto invito ad una celebrazione in Villa Di Bella, sotto le falde dell’Etna, dove un altro compagno di collegio vive gestendo feste ed organizzando avvenimenti nel parco…..non eravamo preparati a questa evenienza, avevamo si un paio di pantaloni lunghi ed una camicia per andare a cena, ma una festa di laurea in un ambiente signorile, signore in lungo, primari e professori con tanto di discorsi non era in programma.
Per fortuna il padrone di casa ha superato le prime perplessità presentandoci come navigatori in transito da Catania, il che è parzialmente vero, e la serata è scivolata tranquilla fra lazzi e sollazzi, brindisi ed assaggi di alta cucina (ho ritrovato il vino di salaparuta che ricordavo dai tempi del militare ad Augusta), con l’estensione dell’invito a dormire nella dependance………. << domattina vi fate un bagno in piscina, Nanni si fa un massaggio shatsu, con ziobric andiamo a fare un giro nei dintorni, mangiamo qualcosa e rientrate in barca….>>
E così una visita ad amici di collegio si è trasformata in una piacevole immersione nell’intimità della vita siciliana: Pirandello, Tommaso di Lampedusa, perché no anche il contemporaneo Montalbano, le loro acute fotografie del tessuto sociale, sono tutt’ora percepibili ……. basta saper ascoltare, guardare, curiosare in punta di piedi, e si ritrova il profumo del gattopardo nella cerimoniosità degli atteggiamenti, nella signorilità dei gesti, nel tentativo di far rivivere e mantenere la lussuosità del passato….
La mattina seguente ci siamo svegliati abbastanza presto, Nanni voleva farsi una nuotata, e dalla vicina piscina arrivano gridolini di bimbi… usciamo e troviamo alcune coordinatrici con uno “stormo”di pargoli cui stanno mettendo i braccialetti galleggianti e bagnandoli prima di entrare in acqua….. mi chiedo come mai, e cerco il padrone di casa che sento parlare nel parco…. E qui sotto l’ombra degli agrumeti trovo un’altra sorpresa, altri bimbi in cerchio che giocavano con una maestrina… ma non è finita, perché poco lontano in un campetto d’erba alcune squadre di ragazzini ognuna con un coordinatore stavano iniziando un torneo “mondiale” di un gioco simil-calcio con regole fatte da loro stessi….. e finalmente incontro il padrone di casa, che mi spiega l’arcano: durante l’estate ospitano nel parco un centinaio di ragazzini del circondario per distrarli dalla strada, e con alcuni volontari sono riusciti ad organizzare un campo estivo dove l’ambiente ed il contesto permettono di stimolare la creatività e la formazione. Non vi nascondo che sono rimasto un po’ sorpreso, ed anche emozionato, perché non mi sarei mai aspettato che sul palcoscenico della sera precedente il mattino seguente si sarebbe stata una rappresentazione così stimolante e socialmente utile….. e non mi sono esimuto dal fare i complimenti ad Alessandro…
Il viaggio di ritorno in marina è stato un altro tuffo nel passato: avevo chiesto a Nanni di passare da Augusta, volevo ritrovare anch’io un trascorso importante della mia vita, durante il militare in marina; ricordavo la piazza, la trattoria di “peppino u zozzoso” e desideravo vedere cosa era rimasto: purtroppo una delusione profonda, un paese irriconoscibile, brutto, e dopo aver girato in cerca della piazza che ricordavo con gli alberi, improvvisamente eccola la, al posto della trattoria una tavola calda; chiedo ad un signore anziano che fine ha fatto “peppino” e mi dice che non c’è più, anche se vedo che non è cambiata l’abitudine di accogliere i marittimi della vicina base della marina militare.
Ci fermiamo anche noi, prendiamo un arancino ed una granatina, voglio gustarmi quel profumo di serate trascorse ( più di 50 anni fa) dentro ad una stanza con i compagni militari, tutti marinai diplomati, sensazioni che solo io ho nel cervello….: peppino, l’oste nostro beniamino, comperava ogni giorno solo pesce per una ventina di persone, che accoglieva la sera in una unica stanza con pochi tavoli, e che sfamava svuotando ogni giorno la dispensa, il tutto annaffiato con corvo di salaparuta o draceno, vini rigorosamente bianchi…. poi, quando ti alzavi da tavola dopo aver bevuto una bottiglia, credendo di essere sobrio e con la testa libera, ti ritrovavi invece in ginocchio perchè le gambe non tenevano….che ricordi ragazzi……che ricordi….
E per chiuder la parentesi di Augusta ho rivisto il palazzo in “via del campo”, quella stanza al primo piano, ben descritta nella canzone di Fabrizio De Andre’ , dove la ciurma in libera uscita faceva la fila a pianterreno, aspettando il proprio turno per salire… che tempi ragazzi, che tempi….
Da Augusta a Marzameni , frazione di Pachino, il tratto è breve, Nanni non vi era mai stato, e non poteva mancare una vista al paese, alla piazzetta, a vedere la tonnara, i vecchi stabilimenti dove lavoravano il pesce, dove è nato il marchio A.Parodi, dove tuttora si possono trovare bottarga di ogni pesce e vari prodotti tipici locali commercializzati da Campisi anche in internet.
Siamo rientrati infine passando da Pachino, poi il Castello Tafuri (meriterebbe un soggiorno in una suite a picco sul mare) , la spiaggia davanti a Capo Passero, il paese di Portopalo che si snoda sulla dorsale del promontorio, Ispica, Pozzallo, Ragusa; chi ama il barocco qui può fare una scorpacciata, tanto per citare….. Noto, Modica, Ibla…….
E siccome le sorprese non mancano mai, mi chiama un compagno di scuola e di navigazioni, Alessandro detto Bubi, che neanche a farlo apposta stava soggiornando nella zona di Noto: cosa volete che vi dica….. non ci vediamo facilmente su nel Veneto, ma giù in Sicilia diventa un obbligo/piacere darsi appuntamento, e così il giorno dopo, mentre Nanni andava a Modica, ho ricevuto la sua visita in barca.
Gita a Malta
Già prima di arrivare in barca Nanni mi aveva proposto di andare a Malta: sono solo 50 miglia, una veleggiata di 8/10 ore, una visita alla città e ritorniamo in Italia….
Fra l’altro parlando con Matteo, uno dei suoi compagni di Catania che avevamo incontrato il giorno prima, gli aveva lanciato l’idea: vieni con noi a Malta? E così, detto fatto, mi son trovato coinvolto per una gita fuori programma, anche questa volta per rivedere una tappa storica della mia vita..
Dovete sapere che al primo imbarco come allievo con la Costa Armatori, nel dicembre 1968, la nave aveva in programma la crociera di capodanno (1969), ed al rientro da Istanbul dovemmo fare una sosta tecnica a Malta. Io avevo appena terminato il servizio militare in Marina a Napoli per l’allestimento dell’incrociatore Vittorio Veneto, ed un maresciallo mio collega mi raccontava che aveva la fidanzata a Malta, e quando andava a trovarla si recava a prendere il caffè alla Valletta, nella piazza appena dentro alle mura, al caffè italiano.
Voi credete alle concomitanze? Io si, perché potrei raccontarvi di molti episodi che mi hanno visto coinvolto in questa evenienza; orbene, arriviamo a Malta, abbiamo alcune ore di libertà, e decido di andare in piazza a la Valletta, dove al caffè Italiano trovo proprio il mio ex collega con la fidanzata, che poi mi ha accompagnato in visita alla fortezza, fin sui bastioni che ad Est consentono di controllare tutto il traffico marittimo che viene dall’Oriente….
Ricordando l’episodio penso che ritornare sui miei…passi sia una buona opportunità per rivedere quella piazza, e così è deciso: mercoledì sera imbarca Matteo, pronto per l’avventura, si, perché per lui era la prima volta che faceva un viaggio in barca a vela…..
Speravo anche di trovare Moscheni, un compagno di classe che per un po’ di tempo ha vissuto a Malta, ma da un anno era rientrato a Venezia, quindi niente rendez-vous….
Inizia così una vacanzina nella vacanza di Nanni che verrà ricordata per i seguenti fatti:
- le veleggiate sia all’andata che al ritorno,
- il gran caldo che abbiamo trovato nel marina di Malta che ci ha reso impossibile realizzare il programma di visita alla città,
- le abbondanti bevute (abbiamo dato fondo alla riserva portata da Matteo, sia per festeggiare la vacanzina sia per alleviare la sete,
- la visita al porto dentro ai fiordi dell’isola,
- la sosta al grand hotel Excelsior dove, ospiti, abbiamo ormeggiato alla banchina riservata per fare il bagno in piscina e consumare uno spuntino,
- le due notti alla fonda nella laguna blu, sotto l’isola di Gozo, con una fastidiosa risacca creata da un vento da ponente che ha soffiato continuamente…
Purtroppo non sono riuscito a trovare il caffè italiano, ma vi dico solo che:
- eravamo ormeggiati sull’ultimo molo del marina, molo H,
- che gli uffici erano lontani 500 metri da percorrere sotto il sole cocente,
- che si tornava dall’aver fatto la doccia più sudati di prima,
- che per salire in città abbiamo dovuto scarpinare in salita una mezzoretta,
- che per fortuna abbiamo cenato con una buona pizza, una ottima pinta di birra, piacevolmente allietati da una cantante inglese,
- prima di prendere l’ultimo traghetto per il marina a mezzanotte……. e trovare i bagni chiusi
Ultima considerazione: Malta è una meta da organizzare o in primavera o in autunno, perché la conformazione della città, caratterizzata da fortificazioni che l’hanno difesa nei secoli, sviluppata con pietra e sassi su un terreno ondulato, la rendono difficile da visitare in estate….
Sono rimasto solo
Se ne sono andati, Matteo ed anche Giovanni, e la settimana si preannuncia calda, molto calda,
anche se per fortuna ho pochi lavoretti da fare: ho trovato l’origine della perdita d’acqua che mi ritrovavo nella ghiotta del motore, e sono intervenuto sul circuito di scarico del gavone di poppa, sono arrivati i ricambi di scorta della pompa che avevo ordinato a Daniele allo store “Vela latina”, martedi sono andato al mercato, finalmente ho trovato il tempo per riprendere a scrivere…..
- Vi dico solo che fa caldo, molto caldo,
- che per fortuna qui non c’è sentore di corona virus,
- che comunque si usa la mascherina quasi ovunque,
- che nei ristoranti fanno compilare il documento per la rintracciabilità,
- che al mercato i gamberi giganti freschi costano solo 12€ al Kg,
- che il tonno ala lunga appena pescato costa 8€ al kg,
- che i meloni gialli devono essere gialli gialli per essere buoni,
- che questa è la patria della cipolla di Giarratana: è un bulbo che può pesare da ½ kg ad 1 kg, abbastanza dolce;
Antonella, la mia cara amica di Ragusa, me ne ha regalata una scatola, con relative ricette .
Da noi non si produce questa qualità, ma al mercato all’inizio dell’estate ne ho viste di molto grosse, bianche, e credo che se provassimo ad usarle al posto delle Giarretane il risultato non dovrebbe essere male: vi ricordo che per far perdere l’eventuale sapore forte basta lasciarle in acqua fresca una notte…. Provate…