La Global Solo Challenge 2023/2024 – parte 9

Continuo con la presentazione dei velisti partecipanti alla GSC 2023/24, riproponendovi

le interviste che gli organizzatori hanno pubblicato sul sito della regata.

Oggi vi faccio conoscere il più giovane iscritto, l’americano Gardner LaMaurice,  25 anni .

Con la sua partecipazione il giovane americano vuole infrangere lo stereotipo di una vela accessibile solo ai ricchi pensionati e spera di ispirare altri a seguire il suo esempio. Gardner era già in procinto di preparare la sua barca per un giro del mondo quando ha saputo della GSC e ha deciso di iscriversi.

Gardner LaMaurice,

Da dove viene la tua passione per la vela?

La mia passione nasce dal fatto di aver fatto vela da tutta la vita. Ho coltivato e abbandonato diversi hobby e avventure, ma in mezzo a tutti questi negli ultimi 13 anni ho navigato. Questa passione è cresciuta sempre più dentro di me al punto di prendere il sopravvento sulla mia vita. E’ una delle cose più soddisfacenti che un uomo possa fare. La sensazione di libertà che si prova quando si spegne il motore e si continua ad andare alla stessa velocità spinti solo dal vento è indescrivibile a qualcuno che non lo abbia mai fatto. L’emozione di lasciare un porto per stare all’ancora per giorni in mezzo al nulla, o per ormeggiarsi in un angolino di cui qualcuno ti ha parlato, o per partecipare a una lunga corsa, ripeto, è indescrivibile. Credo che la mia passione derivi dalla libertà che ti offre.

 

Che lezioni hai imparato dalla vela?

Non sottovalutare mai niente. Il momento in cui credi di sapere tutto ciò che stai facendo e ti senti sicuro è il momento in cui condanni te stesso. Devi essere sempre vigile e pronto a ogni imprevisto.

 

Cosa ti ha portato alla vela in solitaria?

Ho iniziato la mia carriera con i laser da solo, quindi sono sempre stato abituato a gestire molte cose mentre ero al timone. Quando poi sono passato a barche più grandi, mi è venuto subito naturale fare tutto per conto mio. Non ho mai fatto lunghe traversate in equipaggio fino al 2022, prima di allora ero sempre da solo. Adoro la vela in solitaria perchè, più che essere il capitano, hai il pieno controllo della barca. Nessuno ti vincola, è tutto sulle tue spalle.

 

Cosa ti ha portato a iscriverti a questo evento?

Il mio ultimo obiettivo nella vita è quello di fare il giro del mondo in solitaria. Mentre mi preparavo e mi organizzavo per la mia circumnavigazione ho scoperto questa regata. Ho pensato che in un contesto in cui sono circondato da altri che fanno lo stesso percorso e in cui sono seguito fosse il modo più sicuro per farlo. Se spero di vincere? Certo! Se penso di vincere? Ahahah! Ci proveremo!

Lo sto facendo più come esperienza di vita.

 

Come intendi prepararti per questo evento?

Passerò il prossimo anno e mezzo equipaggiando adeguatamente la barca e navigando, navigando, navigando. Grandi Laghi, Caraibi, traversata atlantica. E ogni altra opportunità mi capiterà tra le mani. Voglio percorrere altre 5-6000 miglia prima dell’inizio della gara.

 

Quale credi sarà la più grande sfida?

Penso che la sfida più grande sarà affrontare l’ignoto. Puoi prepararti quanto vuoi ma non puoi mai sapere cosa può succedere. 8 o 9 mesi di fila su una barca sono duri, e di sicuro le cose si rompono. Come affrontare questi problemi e andare avanti sarà la sfida principale. Il grosso di questa sfida è portare la barca fino alla fine, ed è ciò che intendo fare.

 

Parlaci della tua barca o di quella che vorresti avere.

Posseggo un Caliber 33 che ho acquistato con l’idea di farci navigazioni a lungo e a corto raggio. Ha una deriva fissa poco profonda ma allungata che, per quanto scomoda secondo alcuni, è robusta e in grado di reggere qualsiasi cosa l’oceano le scagli contro. Il Caliber è notoriamente uno yacht di solida costruzione e ho intenzione di modificarla per la regata installando uno strallo di prua più interno e rinforzando le manovre fisse.

 

Intendi legare questa tua sfida personale ad una causa sociale?

Il mio messaggio sociale riguarda l’accessibilità alla vela, eliminandone i tabù. Per essere uno che ha mollato l’università non dovrei essere in grado di fare tutto questo, possedere una barca, partecipare a una corsa, avere la sicurezza economica. Portando a termine questa navigazione credo di poter tracciare una strada per affacciarsi al mondo della vela a coloro che non credono di averne la possibilità. Vedendo me, un uomo comune su una vecchia barca – che credo costi molto meno di quelle dei miei avversari – spero di essere di esempio per fare grandi cose con una vela.

 

Esperienza di vela

Premiato come laserista per 10 anni, ho navigato per tutta la vita.

 

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